In riferimento allarticolo pubblicato la scorsa settimana in questa pagina (Operatori chiamati a investire oltre 2 miliardi in pochi mesi), scaturisce un minimo di preoccupazione da parte degli operatori sulle somme necessarie per rispondere ai bandi di Aams. «Cè un limite agli investimenti», dichiara Maurizio Ughi, presidente di Snai Spa. Ecco il suo pensiero: «La cifra è importante, ma penso che si attesti sotto i 2 miliardi di euro perché il rinnovo delle concessioni legate alle Newslot non dovrebbe costare nulla ai vecchi concessionari. Altrimenti non si spiegherebbe perché dovremmo pagare una tassa di 15mila euro per ogni terminale di Vlt. Casomai richiederà un pedaggio ai nuovi. Concordo invece sulle altre stime: il mercato delle videolottery comporterà un esborso complessivo di oltre un miliardo; quanto alla gara del Gratta e Vinci, le attese dello Stato sono contenute nellart. 21 del dl anticrisi con una richiesta di almeno 500 milioni nel 2009 e di una cifra più soft nel 2010. A questo punto cè da chiedersi se si tratti di cifre abbordabili. Allo Stato direi che il settore fa cassa, viaggia in controtendenza rispetto agli altri mercati, ma non può fare miracoli. In questo periodo unazienda è valutata 5 o 6 volte il valore dellEbitda, vale a dire quel che rimane dal fatturato meno costi industriali e imposte, e al massimo può richiedere alle banche un aiuto finanziario pari a 3 volte lEbitda. È il pegno che si paga alla recessione mondiale. Ma è anche lunico modo per gestire un debito strutturato, sano, in linea con il bilancio. Se andiamo al di sopra della media, rischiamo di mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa delle società. I politici non possono giustificare le loro richieste facendo leva sulla raccolta, oltre 50 miliardi a fine anno, senza tenere conto che quasi il 70% di questa cifra torna ai giocatori sotto forma di vincite».
Più moderato il parere di Renato Ascoli, direttore generale di Lottomatica: «Anche in questo caso non si può che condividere la strategia di Aams per lo sviluppo del mercato dei giochi in Italia, che ha mostrato la sua efficacia più che triplicando la raccolta negli ultimi anni. Il modello italiano viene indicato anche a livello internazionale come uno dei più efficaci per la gestione del comparto, in quanto poggia le sue basi su due pilastri essenziali: 1) una chiara specializzazione di ruoli e attività tra Regolatore e Concessionari, dove a questi ultimi viene chiesto di interpretare i bisogni del consumatore e di stabilire con lutenza una relazione duratura di fiducia; 2) un forte impulso allinnovazione in un contesto equilibrato e nel quale i giocatori siano tutelati. La stagione attuale vede nella seconda parte del 2009 nuove opportunità legate a investimenti in tutti i settori del gioco.
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