Ferruccio Repetti
Che ci fanno tutti quei carabinieri nel bosco, alle spalle di Sanremo, località Badalucco? Se lo sono chiesti in tanti, laltro pomeriggio, quandhanno visto il pattuglione della Benemerita dirigersi con passo ardito (nei primi venti metri di salita), poi sempre più arrancante (a mano a mano che lerta si faceva più scoscesa) dentro la macchia verde scuro che dona fascino e ossigeno al paese. Le ipotesi, tra i frequentatori del Bar dello sport, non hanno tardato a esternarsi: «Pe mi, van per funzi...» ha sentenziato uno che ha il cognato in Polizia e fa il tifo per le Volanti. Qualcuno ha fatto mostra di crederci, anche per via della stagione che, a Badalucco, ha visto nascere più funghi che ratelle. «De-evese u generale, perché ghe piaxian e culumbinne!». Poi, visto che i carabinieri erano partiti senza cestino con tanto di foglie di fico regolamentari, sè fatta strada lalternativa: «Vanno ad arrestare il porcastro che ha sbranato due galline nel pollaio du Renzu. Difatti erano armati fino ai denti - ha spiegato Baciccia, che dopo unora capisce le cose al volo -. Ve lo dico io, è un blitz». Si alza dalla sedia (ma senza perdere di vista il nostralino) quello che è lautorità riconosciuta degli opinionisti locali: «Ma quali funghi e porcastro! Qui cè di mezzo la mafia della formaggetta coi grilli. Bisogna stroncare la produzione clandestina, e abbassare il tasso di colesterolo». Soltanto a sera viene a galla la verità, celata fino allultimo in stretta osservanza della riservatezza dellArma: il pattuglione armato di tutto punto, quei militi dotati di stivaletti da campo, alabarda, zaino tattico e giberna, andavano su e giù (più giù che su) per notificare la condanna a 30 giorni di arresti domiciliari a carico di un pastore, tale Giacomino, per una storia di lesioni. Lui aveva litigato coi vicini per via delle sue capre che brucavano nei campi altrui. Ne erano seguiti insulti, aggressioni, botte da orbi. Fino alla denuncia e alla condanna. Che bisognava notificare a qualsiasi costo.
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