Sudan, la donna condannata per aver indossato i pantaloni fugge a Parigi

La giornalista sudanese Lubna Hussein, di Khartoum, è riuscita ad aggirare il divieto di espatrio imposto dalle autorità del suo paese fuggendo a Parigi

La giornalista sudanese Lubna Hussein, nota alle cronache per essere stata arrestata dopo aver indossato un paio di pantaloni a Khartoum, è riuscita ad aggirare il divieto di espatrio imposto dalle autorità del suo paese fuggendo a Parigi. La donna dopo essere stata fermata dalla polizia nel mese di luglio è stata poi condannata a un mese di carcere in modo da evitare la pena delle 40 frustate, comminata invece ad altre sue colleghe che con lei erano state fermate per lo stesso motivo. La pena prevedeva anche il divieto di espatrio dal Sudan, eppure è riuscita lo stesso ad arrivare in Francia dove pubblicherà il suo prossimo libro dal titolo: «40 frustate per i pantaloni» che, come si prevede, scatenerà non poche polemiche in patria.

Il libro, per ora scritto in francese, sarà presto tradotto in arabo, inglese e swahili e contiene numerosi particolari inediti dell'arresto suo e di altre 12 donne che con lei erano solite indossare i pantaloni, abbigliamento considerato non consono a una donna nel paese arabo. «Migliaia di donne sono andate in prigione in Sudan per questo motivo - spiega - e non avevano nessuna possibilità di difesa».

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