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Sui banchi del Bundestag si è promossi con il cinque

Il modello tedesco sposa bene maggioritario e proporzionale. Unica condizione: sotto il 5% i partiti stanno a casa

da Berlino

È estremamente complicato il sistema elettorale tedesco. In compenso ha due pregi. Concilia le ragioni sia di chi sostiene il maggioritario sia di chi sostiene il proporzionale. Ma soprattutto riesce a combinare governabilità e rappresentatività, a dar vita a una Assemblea parlamentare ampiamente rappresentativa della volontà degli elettori e al tempo stesso governabile. La caratteristica principale è lo sbarramento del 5%. Solo i partiti che sul piano nazionale hanno superato questa soglia entrano al Bundestag, la Camera eletta del Parlamento (l’altra, il Bundesrat, è formata dai rappresentanti dei länder, nominati dai governi regionali). Sono ammesse, però, delle eccezioni. Il territorio è diviso in circoscrizioni e ogni circoscrizione esprime un deputato, quello che ha ottenuto più voti. Se in una circoscrizione viene eletto il candidato di un partito rimasto sotto il 5%, il candidato eletto entra ugualmente. Non solo. Se un partito ha un minimo di tre deputati eletti direttamente nelle varie circoscrizioni, questo partito entra anche se non ha superato la soglia del 5%. Per molto tempo è stato il caso del Pds, i postcomunisti, sempre sotto la quota minima, ma presenti al Bundestag perché forti in alcune zone. E questo è un primo compromesso tra sostenitori del maggioritario e sostenitori del proporzionale.
Altro compromesso. Le circoscrizioni sono 299 e quindi ci sono 299 deputati eletti direttamente secondo il maggioritario. L’altra parte dei deputati, che può essere la metà o anche di più o di meno, viene eletta secondo il proporzionale. Come funziona? Ogni elettore ha due schede, quindi due voti. Una scheda serve a eleggere il deputato della circoscrizione. L’altra serve a eleggere il partito e i candidati. Questo secondo voto è quello che conta di più. Perché è quello che determina quanti saranno i deputati che ciascun partito avrà al Bundestag: 30% di secondi voti uguale 30% di deputati complessivi, tra deputati eletti direttamente e deputati eletti con la seconda scheda in base al criterio proporzionale. Quasi sempre succede, però, che un partito ottiene un numero di deputati eletti direttamente nelle circoscrizioni inferiore o superiore alla quota complessiva cui il partito ha diritto secondo la percentuale indicata dal secondo voto perché l’elettore vota in un modo con la prima scheda e in un altro con la seconda.
Cosa succede a questo punto? Scattano calcoli complicatissimi per far in modo che il numero di deputati che entrano in base al proporzionale unito al numero di deputati eletti direttamente produca un totale che rifletta la percentuale che ciascun partito ha avuto con il secondo voto. Per ottenere questo risultato il numero dei deputati al Bundestag non è mai rigido, può aumentare o diminuire. Nel ’98 erano 603.

Nel Bundestag appena sciolto 598.

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