Roma

«Sui mondiali di nuoto tutti sapevano tutto»

Una sostanziosa produzione di documenti e oltre tre ore di interrogatorio per chiarire che tutte le attività «sono state svolte secondo le regole» e che «tutti erano informati». Questo il succo del faccia a faccia tra il commissario straordinario per i Mondiali di Nuoto Claudio Rinaldi e il pubblico ministero Sergio Colaiocco. Rinaldi è indagato per abuso edilizio nell’ambito dell’inchiesta della procura sulla realizzazione delle strutture necessarie per lo svolgimento della manifestazione iridata in programma nella capitale a luglio.
«Un’attività semplice, ma in realtà complessa, legata a un impianto derogatorio importante - ha dichiarato Rinaldi al termine dell’interrogatorio -. Proprio questo ho spiegato al magistrato cui ho illustrato lo svolgimento delle procedure che ho seguito. Ho spiegato le decisioni che ho preso per giungere alla realizzazione dei mondiali». Mondiali che, assicura, si faranno comunque. «Non è vero che ci sono dei ritardi nelle costruzioni - aggiunge - tutto sarà realizzato in tempo utile per lo svolgimento della competizione. Tra l’altro il 12 giugno è in agenda la consegna e l’inaugurazione dell’impianto di Pietralata a cui seguiranno le altre strutture pubbliche, quelle di Ostia e Valco San Paolo».
Rinaldi entra nel merito della questione: «Si tratta di un problema relativo al come viene interpretato il mio ruolo e i poteri che mi sono stati affidati - conclude -. Sono tranquillo perché ho sempre tenuto tutti informati del mio operato attraverso il Comitato di indirizzo cui fanno parte la protezione civile, il Comune di Roma, la Provincia di Roma, la Regione, Tor Vergata, la Federazione nazionale nuoto e il comitato organizzatore. Insomma tutti sapevano tutto». Proprio i verbali di tali riunioni sono stati dati al pm da Rinaldi secondo cui tutti i provvedimenti adottati sono stati affissi all’albo pretorio.
Nei giorni scorsi erano stati sequestrati alcuni impianti del «Salaria Sport Village», tra cui una piscina, dal gip Donatella Pavone su richiesta del pm Sergio Colaiocco, impianti che comunque il giudice ha stabilito che potranno essere usati per le gare previo via libera della commissione collaudi. Allo stato delle diciassette strutture che chiamate a ospitare gli atleti per gli allenamenti (le gare si terranno al Foro Italico) solamente presso il Salario sono stati riscontrati abusi edilizi. Secondo chi indaga benché il commissario straordinario Rinaldi abbia particolari poteri d’azione, le sue decisioni devono comunque trovare l’intesa con l’amministrazione capitolina. Intesa che allo stato non è stata raggiunta, ma anzi ha visto l’espressione di pareri negativi da parte del Comune, in cui comunque era presente la clausola, salvo il potere di deroga del commissario straordinario.
Per sanare definitivamente le opere sarà necessario raggiungere un’intesa tra Campidoglio e il Commissario Rinaldi.

In sostanza il Campidoglio dovrebbe rivisitare i pareri negativi sulle strutture forniti dai tecnici nel corso della gestione commissariale del Comune di Roma succeduta alle dimissioni di Walter Veltroni.

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