«Sui moralisti la penso come la Cei»

Caro direttore,
sul «Giornale» dell'8 luglio la brava e stimata Anna Maria Greco riporta fedelmente frasi da me dette in occasione del premio letterario di Tropea.
L’inquadramento di quanto ho detto mi fa apparire in contrasto con quanto ha dichiarato recentemente il segretario della Cei monsignor Crociata mentre non ho fatto che ribadire le idee da lui espresse.
Esiste una morale che aiuta il cristiano a vivere felice da figlio di Dio, mentre il moralismo è l’uso improprio della morale nell’esprimere giudizi pubblici sulle persone a proprio vantaggio. La Chiesa fa conoscere con chiarezza la morale e si astiene dal moralismo secondo l’esempio di Gesù che, chiamato a esprimersi su un giudizio sommario in piazza, rimanda a casa gli accusatori dicendo che la prima pietra va scagliata da chi è senza peccato. E all’adultera dice: «Non peccare più».


Mi pare di essere in linea con le indicazioni del segretario della Cei che auspica un clima politico sereno dove prevalga la professionalità e lo spirito di servizio.
La ringrazio dell’attenzione.
Pippo Corigliano
direttore dell’ufficio informazioni della Prelatura
dell’Opus Dei in Italia

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