«Stravagante». Luigi Grillo il senatore di Forza Italia e componente della commissione Lavori pubblici del Senato commenta così, fra il non saper se ridere o arrabbiarsi, lidea di Claudio Burlando il presidente della Regione di «spostare» il Corridoio 5 dalla linea Torino-Lione su quella Marsiglia-Genova. Perché, ecco, non solo non si vede perché lUnione europea che lo ha approvato dovrebbe cambiare idea, ma, se anche il miracolo accadesse, il Terzo valico, allora, sarebbe doppiamente necessario.
Lidea di soffiare lalta velocità alla Val di Susa, a Burlando era balenata come unilluminazione quando il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro venne a Genova per dire a lui e ai liguri che il Terzo valico non sarebbe mai uscito dal tunnel per mancanza di finanziamenti. Il presidente non si scompose. E poco dopo confidò che una soluzione cera: far passare il treno veloce dalla Francia alla Liguria, e non dalla Francia al Piemonte. «Il Corridoio 5 è stato approvato dallUnione europea, quando fra laltro il presidente della Commissione era Romano Prodi, con lavallo di venti Paesi, che hanno scelto il tracciato Torino-Lione nonostante i francesi e i tedeschi premessero per farlo passare a Nord delle Alpi - ricorda Grillo -. Ora, se il governo decidesse di affossare la Tav, è chiaro che lUe tornerebbe alla vecchia proposta franco-tedesca».
Del resto, ironizza: «Se anche Burlando, per un qualche mistero inesplicabile a noi comuni mortali, dimostrasse tanta forza da riuscire a convincere venti Paesi a dargli ascolto, sarebbe solo lulteriore dimostrazione che il terzo valico è necessario». perché, è la considerazione: «Dopo che sono passate da Marsiglia a ventimiglia a Genova, le merci Burlando come pensa di farcele arrivare al Nord Europa?».
No. La verità è che «Burlando è in malafede: sa bene che la storia delle difficoltà sul piano finanziario è solo un pretesto per nascondere una volontà politica chiara da parte dellUnione di non rilanciare le grandi opere.
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