Cronaca locale

Sul palco del Forum suoni e colori del carnevale rock

A soli 4 mesi di distanza da quello ufficiale, Milano si appresta a vivere un nuovo carnevale ambrosiano. Un altro martedì grasso pieno di maschere e colori. Non ci credete? Fate un salto stasera al Forum di Assago e ve ne renderete conto coi vostri occhi. Vi troverete in mezzo a migliaia di persone, diciamo pure una bolgia, quasi tutte con la faccia truccata, pronte a celebrare una festa e la cui filosofia di vita è una sola: «I want a rock'n'roll all night and party every day». Tradotto: ascoltare musica rock per tutta la notte e fare festa ogni giorno. Che è il titolo di uno dei brani più celebri ma soprattutto il karma esistenziale della band per la quale tutta quella gente - e saranno tantissimi, statene certi - si radunerà al Forum: i Kiss. Un gruppo che sul mascheramento ha costruito il proprio successo e il proprio mito.
Una storia a colori che dura da 35 anni, con oltre 80 milioni di dischi venduti e 22 dischi d'oro in bacheca, e che la band statunitense ha deciso di celebrare col «Kiss Alive/35 world tour» insieme con il popolo della Kiss Army, le decine di migliaia di fan sparsi per il globo e - tutti (o quasi) - sempre rigorosamente truccati come loro. Perché non fai parte della Kiss armata se non porti addosso almeno un segno tangibile della tua appartenenza all'esercito più variopinto e teatrale della storia del rock. Basta una t-shirt (rigorosamente nera) con le effigi stile comics dei quattro componenti della band, una cintura col logo della band come fibbione, una spilla, un guanto nero forato, ma soprattutto il volto coperto dal make-up, autentico marchio made in Kiss. E vedrete che stasera saranno in molti ad ostentarlo fieramente, alla faccia di quanti classificano, sbagliando, il rock dei Kiss come musica di serie B e i suoi quattro interpreti personaggi da circo.
La Kiss Army è nata proprio con lo scopo di difendere e tutelare i propri beniamini da quanti la osteggiano, definendola immorale (i testi hanno quasi sempre temi sessuali) e nazista (per via di quelle due S del logo, simili a quelle delle SS tedesche, ma è una panzana: il bassista Gene Simmons è ebreo e mal digerisce un accostamento del genere). Cominciò tutto nel '73, nell'Indiana, dove una radio locale praticava un ostracismo totale nei confronti dell'appariscente gruppo newyorchese. Un giorno un gruppo di fan decise di occuparla, imponendo la trasmissione dei dischi dei Kiss. Che vennero a conoscenza dell'episodio e battezzarono così Kiss Army i propri aficionados. Milioni e milioni di persone pronte a radunarsi ad ogni appuntamento live. Non è un caso se i cd e i video più richiesti del gruppo siano proprio quelli dal vivo, perché è sul palco che il gruppo offre il meglio di se. Con del rock molto orecchiabile, cantabile e - soprattutto - uno show dalle mille sorprese. Luci, fumo, fuochi d'artificio, video in 3D, trovate sceniche da sballo (come la batteria che si alza come un'astronave; oppure il demoniaco Gene Simmons che si libra simil pipistrello sul pubblico suonando il suo basso a forma di accetta; così come Paul Stanley che si trasferisce sempre in volo da un punto all'altro dell'arena immergendosi in mezzo ai fan). Ma raccontarlo a parole non basta, bisogno vederlo. Quella di oggi è un'occasione.
Secondo qualcuno, forse l'ultima con ancora i due leader del gruppo - Stanley (the Starchild) e Simmons (The Demon) - in formazione: a quasi 60 anni, si mormora che stiano per lasciare il passo agli eredi, pronti a selezionare personalmente. Eppure, dall'energia che riescono a sprigionare ancora nei loro spettacoli, quel giorno sembra ancora lontano. Eppoi, la Kiss Army la prenderebbe malissimo: accadde già quando gli originari Peter Criss (The Cat, il batterista) e Ace Frehley (Spaceman, il chitarrista) vennero definitivamente sostituiti dagli attuali Erig Singer (ex Black Sabbath) e Thommy Thayer dopo la reunion del 2000; figuratevi se dalla line-up dovessero uscire gli storici fondatori.

Ma a sentire Stanley e Simmons, l'eventualità appare, al momento, assai remota: «Finchè ci divertiamo - hanno dichiarato in occasione della presentazione del tour - non ci pensiamo neppure».

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