da Milano
È un complimento essere la più rompiscatole del reame? Probabilmente sì, soprattutto se il risultato è essere lì dove sognavi e esattamente nel luogo in cui vorrebbero essere tutti gli altri che rompono meno, o forse semplicemente non conoscono la raffinata arte di rompere le scatole per bene. Michela Vittoria Brambilla, in arte Mvb, è lunica a essere sul palco con Silvio Berlusconi, lo stringe, lo bacia, solleva il braccio in alto insieme a lui, accecata dai flash dei fotografi che immortalano lavvio della campagna elettorale. Il leader del Popolo della libertà la ringrazia a modo suo, scherzando: «Michela è una rompi... Non mi ha dato scampo con le sue telefonate. Le ha battute tutte». La signora, che ha compiuto quaranta anni due mesi fa ma ha lenergia (e il fisico) di unadolescente, se la ride soddisfatta e traduce dal berlusconese: «Per il Presidente, che è persona fattiva, concreta, determinata, vuol dire essere tosta. È un complimento non da poco, perché non è una novità che lui abbia sempre apprezzato la mia, diciamo così, tenacia. E credo che le parole che ha detto di me siano davvero belle e importanti».
Sembra tutta unaltra donna da quando è partita con i suoi Circoli. Via la minigonna e le autoreggenti (almeno non a vista), la chioma fiammeggiante raccolta in una composta coda da cavallo, sfoggia pantaloni neri e una camicia di seta a fiori di Dolce e Gabbana. Unica concessione al fetish gli stivali neri con il tacco a spillo. «Non faccio caso a come mi vesto, è il mio abbigliamento naturale. Ero più preoccupata per la capienza del Teatro» giura, anche se sa che non è facile crederle. Altra piccola bugia, ma è un peccatuccio veniale, riguarda il passato da elettrice: «Non ricordo nemmeno più che cosa votavo prima che il Presidente decidesse di scendere in campo con Forza Italia. Dal giorno in cui è accaduto ho cancellato tutto».
Non le manda a dire agli avversari che lavevano data per finita, stella ormai cadente del firmamento azzurro: «Cè ancora chi dice che i Circoli sono uninvenzione mediatica ma io vi vedo, ci siete davvero». Dà i numeri di questi quindici mesi di lavoro: «Siamo già oltre quota seimila e entro marzo arriveremo a ottomila Circoli. Oggi ci sono più di tremila persone in teatro e piazza San Babila è piena. Un milione di persone ha aderito alla nostra iniziativa».
Michela Vittoria nega che ci sia una competizione tra donne, anche se la medaglia di rompi numero due è andata alla segretaria lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini, seduta in prima fila: «Io e lei siamo molto amiche. Sono amica anche di Valentina Aprea, della Michela Biancofiore. Ho anche grandi amici e ne cito uno per tutti: Franco Fattini. Se si candidasse davvero a sindaco di Roma, sono sicura che ha la struttura per vincere la sfida contro Rutelli a mani basse. Stravincerebbe». È prodiga di apprezzamenti anche per Gianfranco Fini: «Sono lieta di questa convergenza nel Pdl e spero proprio che anche Pierferdinando Casini entri nel Popolo della libertà, che si trovi una soluzione. È pericoloso veleggiare in mare aperto».
Imprenditrice della provincia di Lecco, cerca di non trascurare troppo la fabbrica, anzi le fabbriche perché il suo mini impero spazia dallalimentare alle acciaierie di famiglia: «È la Brambilla spa, lha fondata mio nonno». Non è sposata e fa di tutto per non parlarne: «La mia vita privata è un affare personale». Dichiara invece la fede: «Sono cattolica anche se non praticante perché dopo un po è un lusso che non riesci più a permetterti. Sono felice che il Presidente abbia difeso con forza e convinzione i valori cristiani. Anche se ho il massimo rispetto per chi non la pensa come me».
La notte prima dellesame di piazza San Babila non ha chiuso occhio: «Mio figlio Vittorio, che ha tre anni, ha la febbre a trentotto e mezzo e sono rimasta sveglia fino alle quattro a raccontargli le favole».
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