Non bastano i più avanzati dispositivi di sicurezza o la trazione integrale a garantire che un mezzo riesca a muoversi, ma soprattutto rimanga incollato alla strada in caso di fondo innevato. Occorre montare pneumatici invernali. Come ogni anno, Assogomma ha chiamato a raccolta i giornalisti del settore per coinvolgerli in una serie di prove comparative tra i prodotti «M+S» («fango+neve») e quelli estivi. Di seguito riportiamo i risultati più interessanti emersi dai test realizzati a Madonna di Campiglio con due Volkswagen Caravelle, allestiti come ambulanze, due Fiat Ducato, e poi Alfa Romeo Giulietta 1.7 turbo benzina, Volvo Xc60 (partenza e arresto in pendenza: estivo contro invernale contro invernale usurato), Fiat Panda Twinair, Fiat Freemont 1.9 Jtd (per la prova di frenata di emergenza: estivo catenato contro invernale), Abarth 500, e Maserati Gran Turismo S.
Nell'esercizio di frenata di emergenza a circa 45 orari, su un tracciato in leggera pendenza (4%-5%), lambulanza con equipaggiamento invernale si arresta mediamente del tutto in circa 20 metri, mentre a quella che monta pneumatici estivi ne occorrono 50, con l'aggravante che serve ulteriore spazio per dissipare completamente l'energia di marcia.
Sull'anello semi-ghiacciato coperto di neve, invece, le Panda a disposizione (rispettivamente con 4 gomme estive, 4 invernali, 2 invernali sull'asse di trazione - l'anteriore - e 2 invernali sul posteriore) mettono a nudo la precarietà insita nella scelta di un equipaggiamento misto che consente di partire senza grossi problemi, di avere una discreta tenuta in rettilineo, salvo poi perdere, fino ad arrivare al completo testacoda in caso di velocità un po più sostenute, la tenuta quando si arriva a una frenata e successivo inserimento in curva. Discorso simile per le tre Maserati (trazione posteriore), chiamate ad affrontare una rotatoria.
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