Sulla tela l’incanto dell’altro Mediterraneo

Sulla tela l’incanto dell’altro Mediterraneo

Con la complicità della luce la terra si fa ancora più preziosa materia d'incanto. La natura e il segno dell'uomo, con una città che è approdo o forse partenza, di certo crogiuolo di storia e coraggio. Oltre l'ignoto, la sfida di un mare che si fonde con l'orizzonte e quindi con l'alterità per eccellenza, quella celeste. Perché è proprio tra «Coste e costellazioni» che ci accompagna la pittura di Giuseppe Puglisi (Catania, classe 1965) nella mostra curata da Marco Goldin nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale (fino al 30 gennaio 2011). Dopo l'esposizione dedicata al maestro Piero Guccione, ecco un altro protagonista del gruppo di Scicli: un nuovo sguardo sul Mediterraneo quindi, ma sempre decantato attraverso quella pittura che non smette di essere attuale.
Così Puglisi «nel linguaggio pittorico salda le sollecitazioni della contemporaneità» come suggerisce Goldin, ricordando la sua «lotta» contro quanti pensano alla pittura come a un registro desueto, incapace di esprimere gli umori del nostro tempo rispetto a quelli che sono i nuovi media come l'installazione o il video. Le opere di Puglisi confermano le potenzialità della pittura: lo spazio non smarrisce fisicità, passato e geografia nella sua trasfigurazione poetica ed emozionale che prende corpo nella luce, dono rarefatto, nella materia e soprattutto nella vastità. Questa è mare ma ancor più cielo, ora teatro ideale per arditi sguardi a volo d'uccello su una terra sempre generosa, adesso luogo ideale di un'epifania, cantata assecondando lo spartito di una costellazione. Brani di un atlante le cui pagine sono ancora tutte da scrivere, toccare, vivere, immaginare e sognare, i dipinti di Puglisi mettono in atto la forza della materia con la sua lucente caducità, capace di guardare il suo eterno farsi in una visione che si pone in dialogo con il tempo, lento, della visione. Questo è sospeso, tra terra e cielo, in ciascuna delle quaranta opere in mostra, di cui molte concepite ad hoc per l'occasione. Nel frattempo prosegue la mostra-evento «Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse» e l'anno nuovo porta con sé altri bilanci: aperta da una quarantina di giorni ha già superato le 40 mila presenze con una media di mille visitatori al giorno. Media che durante le vacanze di Natale è salita a 1500, con un picco il 2 gennaio di 2050 visitatori.
Ottime anche le prenotazioni giunte a quota 54 mila, di cui solo diecimila sono già state «consumate» e le vendite al bookshop, dove oltre al catalogo, a cartoline, poster e segnalibri ha molto riscontro il video dell'evento del 27 novembre scorso, che già pare lontano.

Sono già a buon punto i preparativi per la mostra della prossima stagione sul tema del viaggio, scoperta di nuovi orizzonti geografici e interiori, che avrà come annunciato il suo fulcro nella figura di Van Gogh con quaranta sue opere in mostra, cui faranno contrappunto sette maestri europei e altrettanti americani tra cui, attesissimi, i capolavori di Kandinskij e quelli di Hopper.

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