«Super-preferenziale», Tiburtino in rivolta

Omar Sherif H. Rida

Un intero quartiere pronto a mobilitarsi contro la «supercorsia preferenziale» di viale Palmiro Togliatti, l’opera progettata dall’Atac e ritenuta dal Campidoglio «strategica per l’intero quadrante est della città». Una protesta cresciuta, quella dei residenti e dei commercianti di Colli Aniene, dopo che lo scorso dicembre la Monaco spa, la società vincitrice della gara d’appalto, ha aperto il cantiere nel tratto che va da Ponte Mammolo all’A24 Roma-L’Aquila.
Undici mesi di lavori per completare un corridoio della mobilità di circa 8 chilometri a doppio senso di circolazione su cui transiterà la linea 541 Express e che collegherà due grandi consolari (Tiburtina e Tuscolana), la stazione della metro B di Ponte Mammolo con quella della metro A di Cinecittà, attraversando ben 3 municipi (V, VII e X) e intersecandosi con l’autostrada Roma-L’Aquila e le vie Casilina, Prenestina e Collatina. Un progetto sulla carta ambizioso, come testimoniano le 25 nuove pensiline dotate di riscaldamento e telecamere e l’installazione dei cosiddetti «semafori intelligenti», ma che provocherà, secondo i negozianti della zona, una serie di gravi disagi, determinati in larga parte dal restringimento della carreggiata dalle attuali due a una corsia per senso di marcia.
«Il rischio - spiega Marco Quaglietti, proprietario di un negozio di fiori che si affaccia proprio su via Palmiro Togliatti - è quello di arrivare a una vera e propria desertificazione del quartiere: l’inevitabile aumento del traffico nelle ore di punta e la trasformazione di questa arteria in una sorta di superstrada urbana comporterà inevitabili disagi, oltre che per le attività commerciali, anche per l’intero tessuto sociale». Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal dottor Giuseppe Fattori, proprietario dell’omonima farmacia: «Quest’opera avrà un enorme impatto ambientale su una strada ora viva, e che verrà di fatto divisa in due».
Molti esercenti temono infatti che il vero colpo di scure arriverà quando, una volta in funzione il corridoio, la paralisi del traffico condurrà all’eliminazione dei parcheggi laterali attualmente presenti nel tratto vicino all’A24. «Già da dicembre - racconta il proprietario del negozio di biciclette che sorge proprio davanti al cantiere - abbiamo riscontrato un forte calo delle vendite». Un calo che potrebbe anche mettere a rischio i posti di lavoro di chi lavora nei 114 esercizi della strada («sembra che “Giotto”, il grande negozio di elettrodomestici - sussurra una signora - abbia già le lettere di licenziamento pronte»). «Appoggeremo qualunque forma di protesta - annuncia Daniele del bar “Il Portico” -, dalla serrata alla chiusura anticipata».
Durante l’incontro di giovedì scorso presso la sede del V municipio, cui erano presenti il presidente Ivano Caradonna e l’assessore alla Mobilità Vitantonio Lamorgese, oltre ai tecnici dell’Atac e del Comune, i rappresentanti dei comitati di zona sono tornati a chiedere con forza il restringimento dell’aiuola centrale per mantenere così le due corsie per senso di marcia oltre a quella per i mezzi pubblici. «L’ennesimo incontro pieno di risposte vaghe - commentano i rappresentanti delle associazioni (tra cui Ermenegildo Colazza, da 26 anni presidente del Comitato di quartiere Colli Aniene) -. Ci hanno detto che l’allargamento della carreggiata metterebbe a rischio la salute dei vicini pini a grosso fusto, senza prendere in considerazione l’ipotesi di imbracarli, come già avviene in molte zone di Roma». Singolare giustificazione quella dei pini, considerando come dall’inizio dei lavori ne siano già stati abbattuti a decine per far spazio alle nuove pensiline.
Per domani mattina è intanto previsto un nuovo sopralluogo per valutare la fattibilità di eventuali «soluzioni migliorative», tra cui la realizzazione di un parcheggio laterale sulla parte sinistra (per chi arriva dalla A24) della strada.

«Ritengo - conclude il consigliere comunale di An, Fabrizio Ghera - che il male minore possa essere il ritorno alla soluzione originaria, che prevedeva la realizzazione di un percorso centrale tra gli alberi. L’attuale progetto va bloccato a tutti i costi, e per farlo organizzeremo una fiaccolata di protesta per la fine della settimana prossima».

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