Superconsulenze legali nelle Asl

Gli avvocati interni degradati a gestire pratiche di secondaria importanza

Superconsulenze legali nelle Asl

Il rischio è sempre quello di raccontare un film già visto. Perché sia che si tratti di Regione, Provincia o Comune la trama delle super-consulenze non cambia, snodandosi spesso con lo stesso copione: professionalità interne inutilizzate, sottopagate o mobbizzate. Servizi vari affidati all’esterno e profumatamente retribuiti. L’ultima denuncia arriva dal capogruppo regionale dell’Udc, Massimiliano Maselli, che il 25 gennaio ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia e al governatore Piero Marrazzo per chiedere chiarimenti sull’affidamento esterno di consulenze legali da parte dei direttori delle Asl Rm/G e Rm/E.
Particolarmente scottante il caso di quest’ultima. «Il 10 gennaio - spiega Maselli - ho scritto al direttore generale Pietro Grasso per conoscere il numero e gli importi dei contratti di consulenza sottoscritti dalla Asl Rm/E dal 2005 a oggi, e in particolare quelli sottoscritti con lo studio dell’avvocato Maria Rosaria Russo Valentini di Bologna». Una lettera rimasta finora senza risposta nonostante le reiterate richieste del capogruppo Udc, tanto da costringerlo a rivolgersi direttamente a Marrazzo e Battaglia e prima ancora (il 17 gennaio) a scrivere anche al presidente della commissione regionale Sanità, Luigi Canali, affinché convocasse un’audizione urgente in commissione dello stesso Grasso. In relazione all’Asl Rm/G invece, nell’interrogazione si legge che il direttore generale Federica Graglia «ha affidato numerose vertenze, con particolare riferimento alla materia giuslavoristica, ad avvocati esterni quali l’avvocato Andrea Maggesano e l’avvocato Tiziana D’Agostini; vertenze che non necessitano di particolare specializzazione né, tanto meno, paiono relative a materie a elevato contenuto tecnico professionale».
Quella contestata da Maselli è una vera e propria prassi, che condurrebbe dal 2005 i direttori generali delle Asl a ricorrere sistematicamente a consulenze legali esterne piuttosto che agli avvocati stipendiati, degradati a gestire pratiche di secondaria importanza. Una prassi favorita, sul piano legislativo, dalla delibera 139/2007 che non prevedendo espressamente la qualificazione degli uffici legali delle Asl come strutture indipendenti, non impedisce le decisioni arbitrarie. «Martedì mattina - continua - ho inviato una missiva a tutte le aziende ospedaliere per conoscere il numero e gli importi degli incarichi appaltati all’esterno. Quello che stupisce è l’arrogante reticenza dei direttori generali nel fornire questi documenti, violando così non solo le leggi regionali - che prevedono il diritto dei consiglieri all’informazione - ma anche la norma della Finanziaria 2007 che impone loro di trasmettere ogni delibera approvata al portale internet della Regione per la pubblicazione»: un obbligo quasi mai assolto, quest’ultimo.

«Come opposizione - conclude Maselli - ci stiamo battendo per eliminare gli sprechi nella spesa sanitaria, come dimostra la mia proposta per ridurre le Asl dalle attuali 8 a 2. Ma se l’amministrazione non blocca trend come questi, ogni sforzo diventa inutile».

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