La Repubblica italiana ha conosciuto due forme storiche di corruzione politica, quella come indole e quella come missione. I primi erano mariuoli allo stato puro, per avidità, per voluttà di privilegio, per familismo immorale. Era la corruzione casereccia, ad uso domestico, dell'era democristiana (ma cominciò la sinistra Dc a finanziare la corrente con le tangenti del Parastato). I missionari della corruzione erano invece i comunisti e le sinistre in genere, che non rubavano per sé ma per il Partito, coop e dintorni e si autoaccusavano pur di non inguaiare il partito.
L'alibi dei primi era pensare ai figli e ai nipoti. La missione dei secondi era servire il Dio in Terra e il Partito-Patria, quando vennero meno i finanziamenti sovietici. Moralmente erano più spregevoli i primi, politicamente erano più devastanti i secondi, perché la loro corruzione era un sistema.
I socialisti ibridarono i due generi di corruzione, perché da un verso finanziarono i costi della politica, dall'altra si fecero gli affari propri. La corruzione bipartisan di questi giorni ha queste doppie stimmate di provenienza. Ma oggi a sinistra i Missionari non rubano solo per la Causa ma anche per se stessi e i loro cari. Sono vitazzuoli e non vogliono farsi mancare nulla.
Non so se sia più grave la casa di Scajola o le tangenti di Penati; penso che la prima sia moralmente più sfacciata e pittoresca, ma la seconda sia stata più dannosa al paese e anche eticamente ripugnante. Con un' aggravante: l'ipocrisia di sentirsi migliori e di dare lezioni al mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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