Svegliavano i vicini facendo rumore: condannati

Svegliavano i vicini facendo rumore: condannati

(...) possono costare cari. Addirittura 22mila euro. Una cifra che sarebbe bastata per affittare più volte una discoteca di lusso o, in bassa stagione, lo yacht-party di Briatore.
La sentenza è stata pronunciata nei giorni scorsi dal giudice monocratico del Tribunale di Genova, Laura Casale che ha condannato una coppia di ecuadoriani a pagare 20 euro a testa a una famiglia di tre genovesi per ciascun giorno, o meglio, notte, passata insonne. Siccome è risultato che le «molestie» notturne si sono susseguite addirittura per 365 giorni, dal 2007 al 2008, il «tesoretto» da pagare è lievitato di un bel po’. Gli extracomunitari, inoltre, sono stati giudicati in contumacia perché non si sono nemmeno presentati in aula. La storia è una delle tante che, purtroppo, negli ultimi anni, avvengono sempre più spesso tra le fragili mura domestiche dei condomini genovesi. La malcapitata famiglia italiana, da tempo residente in un palazzo di via Ponterotto, è stata costretta a fare i conti con la rumorosa coppia di ecuadoriani che improvvisamente avevano occupato l'appartamento sottostante. Festini, party caraibici, musica a tutto volume, porte sbattute e «pallonate al soffitto» che per il giudice non potevano non fare comprendere la «dolosità» dei disturbi. L'amministratore condominiale, allertato pure da altre famiglie, aveva così avvertito più volte la coppia di mantenere un comportamento più «educato e rispettoso degli altri». Il professionista, inoltre, aveva esposto un cartello in italiano e in spagnolo per non lasciare spazio a dubbi. Ciò nonostante gli ecuadoriani hanno continuato e, anzi, si sono quasi «vendicati» con la povera famiglia italiana che, per un certo periodo, è pure stata costretta a sloggiare e a trasferirsi in albergo per trovare un po' di quiete. Il giudice ha inoltre accertato che i «forti rumori» e la «musica ad alto volume» improvvisamente alzata nel cuore della notte anche per soli cinque minuti e «ad intermittenza», erano stati fatti di proposito e «diretti verso la zona notte dell'appartamento dei malcapitati italiani».


«Il giudice - spiega l'avvocato Federico Gavino - non ha potuto fare altro che condannarli - ritenendo la responsabilità anche in rapporto alla violazione dell'articolo 2 della Costituzione per violazione di diritti garantiti alla persona. Non può inoltre sfuggire che il provvedimento è stato radicato poco dopo l'entrata in vigore della legge sullo stalking».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica