Svelate le talpe del Vaticano Sul Fatto nuovi documenti relativi ai conti dello Ior

Nuovi documenti confermano l'intenzione dell'Istituto per le Opere di Religione di non aprire all'autorità antiriciclaggio i conti dello Ior precedenti ad aprile

Svelate le talpe del Vaticano Sul Fatto nuovi documenti relativi ai conti dello Ior

Spuntano i nomi delle "talpe" vaticane. Un'indagine condotta dalla gendarmeria dello Stato Pontificio fa luce su chi ha diffuso le carte, pubblicate dal Fatto Quotidiano, che parlavano di una morte imminente del Papa, forse per un attentato e su altre fughe di notizie.

Prima un controllo sui documenti originali, scrive Repubblica. Poi su chi abbia messo le mani sulle carte. Il comandante Domenico Giani, direttore dei Servizi di sicurezza e della Gendarmeria vaticana è fuori sede, a preparare una visita papale in Messico e a Cuba, ma il lavoro portato avanti dai suoi uomini avrebbe portato all'individuazione degli ecclesiastici responsabili della fuga di notizie più recente e di episodi precedenti.

A farsi sfuggire la lettera inviata da monsignor Viganò sarebbe stata la Segreteria di Stato vaticana, Ufficio addetto ai Rapporti con gli Stati esteri. Il memo dello Ior (Istituto per le Opere di Religione), una discussione su richieste provenienti dalla magistratura italiana, pubblicato a fine gennaio scorso dal Fatto, sarebbe uscito dagli archivi della I sezione, Ufficio per gli Affari generali interni, mentre la missiva inviata al cardinal Bertone, quella che descriveva il viaggio di Romeo in Cina e le illazioni sulla imminente morte del Papa, sarebbe partita da un amico tedesco del cardinale Castrillon.

Proprio mentre si inizia a intravedere la luce su questo giallo, il Fatto Quotidiano apre la sua edizione odierna con la pubblicazione di nuovi documenti legati allo Ior. Il quotidiano cita due documenti, redatti dal Cardinal Nicora, ex presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e dal professor Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale della Città del Vaticano.

Il contenuto dei due documenti - relativi alla gestione dei fondi dello Ior - denuncia la non disponibilità dello Stato Vaticano ad attuare gli impegni assunti in sede europea per conformarsi agli standard del Comitato per la valutazione di misure contro il riciclaggio di capitali.

Il primo documento, un parere legale firmato da Della Torre, confermerebbe l'intenzione di non permettere all'AIF (l'autorità antiriciclaggio vaticana) di indagare su fatti precedenti alla gestione dei conti antecedenti a Aprile 2011, come richiesto dalla giustizia italiana.

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