In Svizzera c’è un moralista con i buchi

Vi allego un articolo apparso sul GHI il giornale più letto di Ginevra. Come constaterete si tratta di un articolo da denuncia penale per diffamazione e calunnia! Vorrei sapere se è effettivamente possibile proporre denuncia. Se sì vorrei sapere se detta denuncia può essere proposta da privati cittadini o altri e che cosa si può fare, poiché certe manifestazioni d’opinione sul giornale di gran lunga più letto a Ginevra e nella sua regione, debbono assolutamente essere sanzionate da un Tribunale internazionale con condanna a pena pecuniaria da devolvere in beneficenza e sanzione detentiva all’estensore dell’articolo. Gradirei la vostra opinione in proposito, poiché non ho mai letto nulla di più infamante non solo per Berlusconi, ma anche e soprattutto per tutto il popolo italiano.
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Traduco il corsivo firmato da tale Thierry Meury: «Impossibile non pensare, arrivando in vacanza in Italia, che questo Paese è ancora governato da Berlusconi, l’uomo dei lifting, dei trapianti, dei sopratacchi, dal sorriso modello pubblicità Colgate, delle 72 scoppole giudiziarie che cerca di dimenticare accompagnandosi con delle puttanelle in Sardegna. Un uomo povero di spirito al quale il colore della pelle di Obama, l’omosessualità di taluni suoi avversari o anche i guai dei terremotati dell’Aquila ispirano barzellette che non farebbero ridere nemmeno in una serata in compagnia dell’esercito svizzero. Censore dei comici satirici, degli artisti, dei giornalisti e dei cineasti, questo tizio, un Mussolini da operetta dalla testa ai piedi, tappo, complessato, mentalmente deficiente, mafioso, si fabbrica per giunta delle leggi di auto-amnistia su misura votate dal suo parlamento. In breve, un miliardario morboso e megalomane che nessun popolo civilizzato in un Paese democratico avrebbe eletto e meno che mai rieletto. Non poteva accadere che in Italia».
Lei dice di querelare il GHI, caro Sebastiani? I presupposti ci sarebbero, ma faremmo di quel Meury un eroe nazionale, vittima della bieca censura berlusconiana. Secondo solo a Guglielmo Tell. E, credo proprio, ciò è quanto Meury bramerebbe essere. Devo aggiungere che pur senza usare quel linguaggio da bordello, se fossi svizzero un po’ ce l’avrei anch’io con Berlusconi e gli italiani. Una quarantina di miliardi di eurucci gli abbiamo sfilato, agli svizzeri, grazie allo «scudo fiscale» di Berlusconi. Quaranta miliardi: mica bagatelles, bruscolini. E siccome gli svizzeri su quello possono contare, orologi a cucù e palanche (degli altri), lei potrà ben capire, caro Sebastiani, come devono sentirsi i Meury venuto a mancare il grisbì e rimasti solo i cucù. E come sperino, ardentemente, che il Berlusca si tolga di mezzo e vada al governo un Nichi Vendola, uomo capace, col suo charme bolscevico, di rimettere in movimento gli spalloni e in moto la grande fuga di capitali verso i forzieri elvetici.

Ecco perché i Meury fanno i moralisti, caro Sebastiani e sa che cosa disse, a proposito di moralisti, il filosofo Ernest Renan? Disse: «Nella mia vita ho conosciuto tante canaglie che non erano moraliste, ma non ho mai conosciuto un moralista che non fosse una canaglia». Come aveva ragione, oh come aveva ragione.

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