Roma

Svolta zapaterista anche in Comune

Marcello Viaggio

E ora il Comune di Roma, in perfetta sintonia con la proposta di legge Nieri che spedisce in soffitta la famiglia tradizionale, corre ai ripari anche per istruire e aggiornare in materia di cambiamento di sesso e omofobia gli Uffici di relazione con il pubblico. Proprio ieri è partito, infatti, per iniziativa dell’assessore alle Pari opportunità Mariella Gramaglia, il corso di formazione sulle tematiche glbt (gay lesbiche bisessuali transessuali) rivolto agli Urp. Marina Zela, responsabile legale di Arcigay Roma, tra le relatrici, esporrà esempi pratici delle discriminazioni che, a detta dell’Arcigay, gli omosessuali sono costretti a subire da parte della pubblica amministrazione. «L’iniziativa del Comune di Roma - commenta Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - realizzata anche grazie alla sensibilità dell’assessore Gramaglia, permette proprio a noi omosessuali di dire come vogliamo che le istituzioni si comportino nei nostri confronti. Speriamo che anche altre amministrazioni, a tutti i livelli, vogliano seguire questo esempio».
Le lezioni, rivolte agli operatori degli Urp ma anche alle operatrici di parità dei Municipi, si svolgono direttamente presso l’assessorato. Il contenuto è a carattere giuridico e psicologico, e riguarda la tutela delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali. Come mai questa necessità? «Ci sono stati episodi di intolleranza - risponde Marrazzo -. Ad esempio nel I Municipio sono state rivolte offese verbali a due nostri soci, dovute a omofobia. Dal Comune ci è stata promessa l’attivazione di un numero verde per denunciare tutti i casi del genere. La linea si chiamerà Sos Omofobia». La Regione seguirà presto l’esempio del Comune, a detta dell’Arcigay: «Già oggi (ieri, ndr) metteremo a punto presso l’assessorato servizi sociali una serie di interventi. Abbiamo già proposto che i corsi contro l’omofobia diventino obbligatori per tutti gli impiegati a contatto con il pubblico: Regione, Acea, Ama e così via».
Come valutare l’iniziativa? La materia è delicata, quando si parla di diritti civili. Ma occorre distinguere. Maleducati si incontrano a ogni angolo della città. Non per questo, l’Ordine degli avvocati, ad esempio, tiene corsi di educazione agli iscritti. O la Confcommercio lezioni di bon ton ai macellai. L’iniziativa della giunta Veltroni, in sostanza, appare fortemente politica. Sulla proposta di legge Nieri, il Comune lancia alla Regione (che, però, sembra aver già fatto un mezzo passo indietro) un messaggio: siamo con voi. Da sottolineare che a tenere i corsi saranno personaggi esterni all’amministrazione capitolina. Un consulente contro l’omofobia, quanto costa ai romani? Ne sapremo riparlare.
Per il momento, ecco altri dettagli. I corsi si svolgono nell’ambito del Tavolo di coordinamento su orientamento sessuale e identità di genere di cui fanno parte il Comune e le associazioni gblt romane. E sono il seguito della campagna «Cosa guardi in una persona? Eterosessuali, gay, lesbiche, transessuali: le diversità sono normali, i pregiudizi no». Fra i consulenti, come si diceva, l’avvocato Marina Zela. Nota anche per avere vinto diverse cause su affidamenti di figli minori, a favore di madri lesbiche con precedenti “errori” matrimoniali.
Probabile che per qualche esponente di Margherita e soprattutto Udeur, l’iniziativa risulti un po’ indigesta. Ma per il mondo dei glbt, la svolta zapaterista della sinistra a Roma è concreta e incoraggiante: «La giunta Marrazzo e l’assessore Nieri – dichiara Fabrizio Marrazzo, una lontana parentela con il presidente della Regione - stanno mantenendo gli impegni presi con la comunità gay.

Il Lazio può davvero diventare la locomotiva d’Italia e colmare il divario che ci separa dal resto d’Europa in fatto di diritti delle coppie gay».

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