da Torino
Claudio Monetti era stato ucciso in strada, pugnalato al cuore qualche istante dopo aver chiuso la propria tabaccheria. Lo avevano aggredito in due poco prima che riuscisse a depositare in banca lincasso della giornata: 13mila euro. Era la sera del 5 maggio di questanno, dopo sei mesi di indagini due persone sono finite in manette con laccusa di concorso in omicidio e rapina aggravata. Sono i mandanti di quel delitto. Continua, invece, la caccia ai due assassini.
Gli agenti della Omicidi li hanno interrogati per ore, ieri mattina. Poi hanno capito daver fatto centro. In manette sono così finiti Francesco Eramo, 50 anni, titolare di un bar nello stesso quartiere in cui Monetti gestiva la propria tabaccheria, e Roberto Lapiana, 37 anni, artigiano incensurato. Eramo, noto pregiudicato con precedenti per rapina, sequestro di persona e ricettazione (avrebbe partecipato nell84 a una rapina nella quale furono uccisi due gioiellieri), è lideatore del piano. Aveva bisogno di denaro e cercava qualcuno disposto a compiere il colpo, qualcuno con cui poter poi spartire il bottino. Lapiana, cliente abituale della tabaccheria di Monetti, ha invece fornito al pregiudicato informazioni utili sulle disponibilità economiche del tabaccaio trentottenne. È Lapiana che studia le mosse di Monetti, i suoi orari e spostamenti, labitudine del tabaccaio di presentarsi ogni sabato sera alla cassa continua della Banca Sella di corso Orbassano per depositare lincasso. È ciò che avviene anche la sera del 5 maggio.
Prima di quella sera, però, Eramo e Lapiana contattano un primo malvivente e propongono a lui di mettere a segno il colpo. Il balordo non ci sta, è troppo rischioso. Eramo e Lapiana si rivolgono allora ad altri due personaggi: giovani, italiani, residenti fuori Torino. Saranno loro a uccidere Monetti.
Ma ecco limprevisto: proprio il primo pregiudicato avvicinato da Eramo e Lapiana invia una lettera anonima in questura e racconta agli agenti quanto accaduto. Il resto lo fanno le intercettazioni. Adesso mancano i nomi dei due assassini materiali.
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