Michele Anselmi
da Roma
È proprio l'anno di Paolo Sorrentino. A poco più di un mese dal trionfo ai David di Donatello, con cinque statuette, Le conseguenze dell'amore fa il bis ai Ciak d'oro, premi patrocinati dal mensile diretto da Piera Detassis. Una bella soddisfazione per il cineasta napoletano, passato d'un lampo da giovane promessa a gettonato talento. Eccolo infatti pronto a tornare sul set con L'amico di famiglia, un'altra storia in bilico tra criminalità e seduzione, solitudine e desiderio, che avrà per protagonista un usuraio invaghitosi di una bellissima sposa. «I buoni mi annoiano, dei cattivi mi innamoro», confessa nelle interviste, e certo bisogna riconoscergli un tocco personale nel ritrarre questi personaggi di ambigua fascinazione. Sarà anche per questo che ha fatto breccia nel cuore e nella testa dei lettori di Ciak, oltre tremila dei quali, raccolti in una sorta di giuria popolare, hanno assegnato i premi riguardanti le cinque categorie principali. Miglior film: Le conseguenze dell'amore. Migliore regia: Paolo Sorrentino. Migliore attore: Carlo Verdone per Manuale d'amore. Migliore attrice: Barbora Bobulova per Cuore sacro. Miglior film straniero: Mare dentro di Alejandro Amenábar. Fin qui il verdetto popolare. Poi ci sono i premi tecnici, una dozzina, assegnati in forma di referendum da critici e giornalisti. I quali, oltre ad aggiungere altri due riconoscimenti al film di Sorrentino, hanno premiato costumi, scenografia e fotografia di Il resto di niente di Antonietta De Lillo, pure destinatario del Ciak d'oro «Bello e invisibile», sponsorizzato da Mini e riservato a quei titoli meritevoli di attenzione ma penalizzati dal mercato.
A pensarci bene, considerata la provenienza di Sorrentino e De Lillo, è la vittoria di un certo cinema d'autore di ispirazione napoletana, sofisticato, colto e da festival; ma partenopeo è anche il campione d'incassi Aurelio De Laurentiis, premiato come miglior produttore. Sul fronte delle altre candidature, sorprende un po' il Ciak al pur bravo Pierfrancesco Favino come migliore attore non protagonista per Le chiavi di casa (compare per poco più di un minuto), mentre il riconoscimento a Lisa Gastoni per Cuore sacro, nella stessa categoria, suona come un omaggio alla rentrée di una grande interprete. Prevedibile il premio a Saverio Costanzo, migliore esordio con il sopravvalutato Private.
La cronaca registra infine, in occasione dei ventennale della rivista, il Superciak d'oro conferito a Bernardo Bertolucci per L'ultimo imperatore, considerato dai lettori il film italiano più significativo nell'arco 1985-2005.
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