MilanoUn teatro non è un bicchiere, e quando è mezzo vuoto non arriva lottimista a spiegare che dunque è mezzo pieno: la Scala alla seconda recita, fuori abbonamento, dellAffare Makropulos aveva allo scoperto tante poltrone rosse, e anche nei palchi e nelle gallerie non pullulava. Certo, lopera è fuori repertorio, è di quelle del Novecento in cui uscendo cè poco da cantare e, soprattutto, non offre cantanti in cui il pubblico comunque si possa riconoscere. Ma...
È anche una riproposta, almeno dellallestimento, arduo e spericolato torinese 1994 di Luca Ronconi e Margherita Palli, con le librerie oblique che sprofondano nel vuoto sotto il palcoscenico buio scuro e si perdono in alto, quando non le poltrone dun teatro a picco, o lincombente parete dun albergo di camere mortuarie; e con quella passerella rossa aguzza ad angolo, per traverso, sospesa, che sembra quasi richiedere scarpe con ventose alle suole. Questo ambiente, capolavoro scenico, dà una tinta dincubo strambo, inconfondibile, al racconto grottesco di Capek e alla musica ostinata e avvincente di Janácek, la parabola drammatica e amara della grande cantante che ha magicamente più di trecentanni e che non chiede che morire.
Ugo Tessitore ha fatto omaggio a Ronconi, purtroppo assente per malattia, riprendendolo ineccepibile e vitale. E, nei costumi così giusti, duna Praga tanto realistica da essere inventata, di Carlo Diappi, hanno recitato tutti eccellentemente, nella lingua ceca inscindibile in Janácek dalla musica, facendo intanto scorrere la traduzione dellindimenticabile Sergio Sablich.
Hanno anche cantato bene, a cominciare dalla felicemente inquieta Angela Demoke, di cui va però accettato il suono un poco querulo degli acuti; e tutti erano bene nei loro personaggi:
Miro Dvorski, Peter Bronder, Paola Gardina e gli altri, di cui, se avete vista buona, potete leggere la lista sempre in caratteri piccolissimi della locandina. Bello grosso, quanto quello dellautore, risulta invece il nome del direttore, Marko Letonja, che delle innumerevoli sfumature della partitura, complice lorchestra, ha dato solo qualche segnale e a eccessivo volume.
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