Il Prg è viziato, e il Tar del Lazio lo boccia. Decisione clamorosa quella della II sezione del tribunale amministrativo regionale, che accogliendo il ricorso di una società immobiliare ha «sgonfiato» il piano regolatore generale, varato in fretta e furia poco prima della fine dellepoca veltroniana in Campidoglio, puntando il dito proprio contro la sua procedura di approvazione.
Oggetto del ricorso della Boadicea property services era infatti la legittimità della delibera di ratifica dellaccordo di pianificazione del prg, approvato in aula Giulio Cesare il 12 febbraio 2008 con un colpo di mano della maggioranza, che votò il sì al piano prima delle migliaia di ordini del giorno presentati dal centrodestra, allora allopposizione. Alemanno, quel giorno, bollò il placet consiliare come «uno spot elettorale»: «Non cè niente di storico nellapprovare un provvedimento che è costato 5 anni in 5 minuti», disse il futuro sindaco.
Ma se la decisione dellaula fu stigmatizzata politicamente dallopposizione, i dubbi dei giudici amministrativi riguardano «le modifiche apportate dalla conferenza di copianificazione» al Prg. Modifiche per le quali «è mancato il segmento procedimentale - scrive il Tar - relativo allapprovazione da parte del consiglio comunale». Insomma, il voto di quel giorno di febbraio aveva «congelato» il piano. E secondo il tribunale amministrativo non si poteva rimetterci mano senza ripassare per laula consiliare: «Tutte le modifiche introdotte con lo schema di accordo di pianificazione - sancisce la sentenza - avrebbero implicato la necessità di una nuova pronuncia del consiglio comunale prima della sottoscrizione dellaccordo e alla sua ratifica». La conferenza di copianificazione, insomma, è un organo «con valenza meramente istruttoria e non deliberativa», rimarca il tar, e dunque le sue proposte non potevano aver valore senza una «apposita pronuncia» del consiglio comunale.
Prg colpito e affondato. Tra i primi a commentare ecco ancora Alemanno, che nel frattempo è dallaltra parte della barricata. Così il sindaco da un lato sottolinea che la bocciatura del Prg da parte del Tar è «un grave colpo alloperato della precedente Giunta in campo urbanistico», ma dallaltro parla da amministratore, e annuncia: «Il Campidoglio presenterà ricorso al Consiglio di Stato chiedendo una sospensiva della sentenza del Tar. Vogliamo sanare le irregolarità nella procedura di applicazione del Prg evitando nel frattempo qualsiasi blocco nellattività urbanistica ed edilizia della città». Di «situazione grave» parla anche lassessore allUrbanistica Marco Corsini, che definisce il ricorso un «atto dovuto». E se il Pd plaude alla «saggia scelta» di ricorrere al Consiglio di Stato invitando a non strumentalizzare una bocciatura che riguarda vizi procedurali e non di merito (come ricordano il consigliere provinciale Pino Battaglia e lassessore regionale allUrbanistica Esterino Montino), il consigliere regionale dei Cristiano popolari-Pdl Fabio Desideri legge la sentenza del Tar come la bocciatura dei «governi della propaganda e della demagogia di Marrazzo e Veltroni». E mentre La Destra si dice stupita della scelta di Alemanno di ricorrere contro la sentenza, Roberto Morassut, «padre» del piano da ex assessore, ammonisce: «Sarebbe sconsigliabile per chiunque sperare irresponsabilmente e strumentalmente di aprire una fase caotica nel campo urbanistico».
Il Tar boccia il Prg di Veltroni Alemanno: «Faremo ricorso»
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