Cronaca locale

"Le tasse? In cinque anni non le abbiamo aumentate"

Fontana e i sondaggi: "Non abbiamo ancora vinto...". Poi lancia il suo "green" che rispetta lavoro e sociale

"Le tasse? In cinque anni  non le abbiamo aumentate"

Non crede nei sondaggi. Ma è sicuro di vincere, «perchè il progetto del centro destra è il migliore». Attilio Fontana, ricandidato alla guida della Regione per il centrodestra, risponde all'incalzare di domande durante l'evento elettorale al Teatro Manzoni. Sul palco con lui i ministri leghisti: Salvini, Calderoli, Giorgetti, Locatelli e Valditara. «Siamo l'unica Regione che non ha aumentato una tassa in 5 anni, anzi, abbiamo cercato di ridurle». E poi: «Abbiamo in serbo tanti progetti, la prima cosa che farò, se rieletto, sarà incontrare il ministro Salvini per un grande piano organico delle opere da realizzare».

La possibilità di un cambiamento dei rapporti di forza tra gli alleati non lo preoccupa, si dice che Fratelli d'Italia abbia guadagnato consensi a spese della Lega. «Non abbiamo ancora vinto. Perciò penso che i sondaggi rischiano di essere pericolosi: qualcuno potrebbe dire tanto abbiamo già vinto, ma non abbiamo vinto niente. Quando accadrà ci incontreremo e valuteremo. Quando la Lega era il partito con più voti non ha mai prevaricato nessuno, si può andare d'accordo, insomma, e posso dire che abbiamo affrontato il momento storico più difficile...».

A proposito di difficoltà, come reggerà la Sanità lombarda? «Negli ultimi anni i governi di sinistra hanno depauperato il sistema sanitario di 37 miliardi. Il nostro modello si basa sulla collaborazione tra pubblico e privato: ai privati chiediamo supporto ma le scelte vengono fatte dal pubblico e questo dà la possibilità ai cittadini di scegliere, mi sembra sia un grande principio». Sulle liste d'attesa: «Sono certo che Bertolaso risolverà in pochi mesi la criticità. Il progetto dell'assessore al Welfare sta già dando risultati concreti». Quanto agli assessori, Fontana li riconfermerebbe tutti.

Non mancano le riflessioni per la svolta green. «Per noi la sostenibilità non si applica solo all'ambiente ma anche all'economia e al sociale. Non intendiamo squassare l'economia: non vogliamo impedire di circolare a chi non può permettersi di cambiare l'auto ma, grazie agli incentivi, mettiamo a disposizione vetture pubbliche elettriche. Facciamo in modo di non di non sacrificare le libertà. C'è il tempo per pianificare la viabilità green del futuro». Sui trasporti. «Avremo la prima linea ferroviaria a idrogeno, la Val Camonica diventerà l'Hydrogen Valley. I fondi per i trasporti dovrebbero arrivare dal governo ma la Regione integra con 410 milioni». Non è mancata la domanda sull'autonomia differenziata proposta da Calderoli che non piace al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi («energia, rapporti con la Ue, commercio estero, grandi infrastrutture devono restare saldamente nelle mani dello Stato» aveva detto). Risponde Fontana: «In questi ultimi tempi ho parlato con tantissimi imprenditori e tutti si sono dichiarati entusiasti ribadendo la necessità dell'autonomia. Bisogna semplicemente chiarire i dubbi che può aver avuto il presidente Bonomi ma nessuna delle sue perplessità sarà un problema». Martedì la riforma Calderoli approderà in pre-Consiglio dei ministri e poi in Consiglio dei ministri. A chi ha chiesto a Calderoli se verrà approvata prima delle elezioni regionali, il ministro ha risposto: «Non me ne frega niente delle regionali, l'autonomia va al di là delle elezioni».

E poi: «Tanto Attilio Fontana stravincerà lo stesso».

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