Tassi rasoterra e più reddito. Il mattone sta per ripartire

Il costo del denaro spinge il mercato residenziale

Tassi rasoterra e più reddito. Il mattone sta per ripartire

In Italia ci sono tutte le condizioni per una ripresa del mercato degli immobili residenziali. È quanto emerge da un'analisi della Direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo sull'andamento del mercato immobiliare e dei mutui nel nostro Paese. Un fattore importante, evidenzia il report, è rappresentato dai progressi sul fronte occupazionale e della dinamica del reddito disponibile che gli analisti di Ca' de Sass stimano in moderato incremento sia quest'anno che nel 2017.

Allo stesso modo, i dati Istat evidenziano miglioramenti sia dal punto di vista del calo della disoccupazione sia per quanto riguarda la solidità dei bilanci famigliari.

Ovviamente, lo scenario non potrebbe interpretarsi positivamente se non vi fosse un andamento dei tassi d'interesse tale da poter ispirare ottimismo. In particolare, secondo le rilevazioni di Bankitalia, ad agosto è proseguito l'ulteriore calo dei saggi applicati ai mutui residenziali. Il tasso medio dei nuovi finanziamenti per l'acquisto di abitazioni si è attestato al 2,2% (1,8% per il variabile e 2,4% per il fisso oltre i dieci anni), valori che possono considerarsi come minimi storici. Tale situazione ha stimolato la domanda di moneta finalizzata all'investimento immobiliare: il flusso mensile di nuovi mutui erogati ad agosto, secondo Intesa, è aumentato a 8 miliardi raggiungendo il picco degli ultimi cinque anni. Da metà 2015, i prestiti alle famiglie sono in crescita e il tasso di incremento annuo ha abbondantemente superato l'uno per cento.

L'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate ha, inoltre, evidenziato che nel secondo trimestre 2016 le compravendite nel settore residenziale sono aumentate del 22,9% (+20,6% nel primo trimestre). Il trend sta riportando il mercato ai livelli antecedenti la crisi del 2012. La ripresa nel comparto abitativo è più accentuata nel Nord (+24,9%), che rappresenta oltre la metà del mercato complessivo, seguita dal Sud (+20,8%) e dal Centro (+20,7%). Crescita molto sostenuta a Bologna (+33,5%) e Milano (+29,7%) con Napoli in terza posizione (+25,3%). Meno dinamico l'andamento di Roma (+12,4%).

I prezzi (-1,4% su base annua nel secondo trimestre) stanno rallentando la discesa, soprattutto per quanto riguarda le abitazioni esistenti.

Il margine di sconto medio è inferiore al 15% e questo lascia ben sperare considerato che la percentuale di consumatori che ha manifestato l'intenzione di acquistare una casa è ai livelli massimi dal 2005. La ripresa, pertanto, è dietro l'angolo.

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