Taxi e Comune, di nuovo muro contro muro

Omar Sherif H. Rida

Sulla vertenza taxi si profila un nuovo muro contro muro. Ieri infatti le due parti in causa, tassisti e Campidoglio, sembrano essersi ulteriormente allontanate. In mattinata, durante la riunione della commissione consultiva, l’assessore alla Mobilità, Mauro Calamante, aveva gettato sul tavolo l’ultimatum del sindaco Veltroni: «O il controllo satellitare a bordo delle vetture o via libera a nuove licenze». Altrettanto perentoria la risposta: no all’installazione del sistema gps proposto dal Campidoglio. Sì al rilascio di altre licenze solo dopo aver verificato che le 450 in più previste entro dicembre non bastino a soddisfare la domanda di taxi. Una replica che i sindacati, tranne la Uil, avevano già messo nero su bianco nel documento unitario sottoscritto lunedì sera nella sede del “3570”. «Abbiamo fatto ulteriori proposte - ha spiegato Pietro Marinelli dell’Ugl -. Un parcheggio taxi davanti a ogni albergo, o almeno ai più importanti per contrastare gli Ncc di fuori Roma. La pubblicizzazione della nuova tariffa per gli aeroporti che abbiamo trovato solo in un albergo su 48».
Tutti asserragliati dietro le rispettive posizioni quindi. E in serata, di ritorno da Marrakech, è arrivato il rilancio di Veltroni: «Dicendo no al controllo è stato scelto di aumentare il numero delle licenze. Non è una scelta mia ma dei tassisti, i cui rappresentanti in questi anni hanno fatto un torto alla categoria, rendendola invisa ai cittadini. Il rifiuto del controllo satellitare è inspiegabile». Poi ecco la nuova stoccata ad An: «Chi ha esasperato questa situazione si è mosso sulla base di interessi ristretti a una corrente di partito. La stessa che ha già fatto altri danni in questa città». «La categoria ha rifiutato il gps perché sarebbe illegittimo - ha ribattuto il leader del 3570, Loreno Bittarelli -. Sulle licenze siamo pronti a discutere, ma con questi metodi ricattatori il sindaco rischia d’innescare un meccanismo che danneggerebbe gli stessi cittadini: più auto significherebbe turni dimezzati e tariffe più alte. Già da lunedì abbiamo proclamato lo stato di agitazione della categoria che non so dove andrà a sfociare». Ora la “patata bollente” torna nelle mani di Veltroni. Al termine dell’incontro di ieri mattina Calamante si è impegnato a illustrare le richieste dei tassisti durante la riunione di giunta di domani.

Un metodo criticato tuttavia proprio da An, destinataria delle bordate veltroniane: «Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni - denunciano il capogruppo capitolino di An, Marco Marsilio, e il consigliere comunale Fabio Schiuma - la commissione Trasporti non è mai stata convocata. Veltroni e Calamante preferiscono il braccio di ferro politico con la categoria al confronto con l’opposizione, esautorando di fatto il consiglio comunale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica