Era stato abbandonato. Prima usato come scalcinata palestra. Poi adibito a magazzino per scatoloni e masserizie. E pensare che su quel palco, dove i listoni di legno sono ancora quelli originali, si esibivano nel Settecento nobili e nobildonne genovesi. Una tradizione che fu rispettata, nell'Ottocento, pure dalla Duchessa di Galliera.
Il «Teatrino» che sorge nella villa sopra Voltri, era una dependance culturale dell'aristocrazia della città. La residenza divenne famosa in tutta Europa. Tanto che ospitò personaggi illustri, come Papa Pio VII, Ferdinando VII re di Napoli, Maria Cristina di Savoia e Ferdinando II re delle due Sicilie, Vittorio Emanuele II, il presidente francese Adolfo Thiers, Francesco Giuseppe imperatore d'Austria e Guglielmo II imperatore di Germania.
Da ieri il teatrino di villa Duchessa di Galliera, ex villa Brignole Sale, è tornato agli antichi splendori. Una favola a lieto fine cominciata anni fa che si è realizzata grazie all'intervento del Comune, proprietario dell'edificio dal 1985, che ha finanziato i restauri con un milione di euro, e della Compagnia di San Paolo, che ne ha donato 200mila. Un'opera di valore per il capoluogo ligure, anche perché è l'unico esempio superstite nella nostra regione di teatro settecentesco. Il restauro e le iniziative di rilancio del teatrino sono state presentate dall'assessore Mario Margini, dal municipio, dal teatro Cargo e dai volontari che hanno riconsegnato il gioiellino decorato da Giuseppe Canepa. Domani alle 16,30 ci sarà la «prima» rappresentazione con il Cargo che presenta «la Regina» per la regia di Laura Sicignano. Domenica 14 alle 15,30 e alle 26,30 sono previste altre due repliche, mentre sabato 20 e domenica 21, nell'ambito delle manifestazioni per il bicentenario della nascita della Duchessa, è in programma la visita guidata al teatrino e alle meraviglie dell'edificio e del parco circostante. Lo spettacolo del Cargo è dedicato alla nobildonna senese Anna Pieri, vissuta tra il 1765 e il 1815, sposata al nobile genovese Anton Giulio Brignole Sale, che si distinse durante l'ancient regime per la vivacità mondana che animò l'atmosfera sonnacchiosa della Superba a fine Settecento, rallegrandola con feste nelle residenze di Albaro e Nervi e spettacoli nel suo teatrino di Voltri.
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