Alla fine Apple ha dovuto arrendersi alla Cina per non perdere il più ricco mercato asiatico: l'azienda di Cupertino consegnerà a fine mese al governo i dati degli utenti cinesi che usano il servizio iCloud.
La decisione di Apple è dettata dall'obbligo di uniformarsi alle leggi locali sulla cyber-sicurezza, in base alle quali la società è obbligata a trasferire i dati memorizzati su server statunitensi a data center collocati nello stato di Guizhou. Cambieranno anche le regole di gestione della crittografia: le chiavi di accesso agli account saranno a disposizione delle autorità cinesi che potranno così monitorare non solo i dati personali, ma anche messaggi e chiamate. Servirà comunque il mandato di un giudice per qualsisi operazione.
Gli utenti cinesi sono già stati avvisati e ora potranno scegliere se continuare a utilizzare il Cloud o salvare le informazioni sui propri dispositivi.
Le reazioni
L'annuncio dell'azienda di Cupertino ha messo in allarme attivisti e associazioni che si occupano di diritti umani. Il timore è che le autorità possano tracciare i dissidenti.
Per Apple il cambiamento si è reso necessario con la nuova
legislazione che richiede che i server dei servizi Cloud siano in Cina. "Abbiamo lottato perché l’iCloud non fosse sottomesso a questa legge — ha scritto in una nota a Reuters — ma abbiamo fallito".
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