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Google chiude un altro servizio. Cosa cambia per gli utenti

Dal primo novembre non è più disponibile Hangouts. Ci sono alternative ma è la strategia di Big G che lascia perplessi

Google chiude un altro servizio. Cosa cambia per gli utenti

Dal primo novembre Google Hangouts non è più disponibile e non è una novità inattesa, considerando che già dallo scorso mese di giugno Big G aveva invitato gli utenti a spostare verso Google Chat le proprie conversazioni.

Hangouts, piattaforma per chat e videochiamate, era intesa anche come capace di infastidire iMessage, il sistema di messaggistica che Apple mette a disposizione degli utenti iOS, macOS e watchOS. Si tratta dell'ennesimo servizio dismesso nell'arco di poche settimane.

I dati degli utenti saranno trasferiti automaticamente da Hangouts a Google Chat ma un backup preventivo è quanto meno doveroso e può essere fatto tramite il servizio gratuito Takeout.

La posizione poco strategica di Google

Secondo Google, Hangouts - utilizzabile anche da dispositivi mobili - è stato installato 5 miliardi di volte, ma si tratta di un dato spurio, giacché integrato in molte versioni Android e faceva parte dei servizi offerti a chiunque avesse sottoscritto un account Gmail.

Ciò che è meno foriero di interpretazioni è la posizione dubbia di Google nel comparto della messaggistica istantanea, sia questa testuale o video.

La nascita di Google Talk nel 2005 è apparsa persino futuristica perché, al pari di Google Hangouts nella quale è confluita nel 2013, offriva la possibilità di chattare e videochiamare. Nel 2014 è stato lanciato Google Messages, piattaforma per l’invio di sms sviluppata soprattutto per Android. Se Hangouts e Messages sono stati indicati come potenziali concorrenti di iMessages, ora Google Chat è deputato a battagliare con Slack, piattaforma di messaggistica dedicata alle aziende.

Scenari nei quali non hanno mai preso vita veri e propri scontri, come prova del resto la continua mutazione che Google impone ai propri servizi di messaggistica, alcuni dei quali mandati al macero oppure inglobati uno nell’altro nel tentativo di contare su una base utenti più corposa e solida. Soltanto le persone più interessate ai servizi messi a disposizione da Mountain View ricorderanno Google Allo, sistema di messaggistica nato nel 2016 per infastidire i concorrenti diretti e tramontato nel 2019. Nel 2016 è stata anche presentata Google Duo, altra applicazione per la messaggistica istantanea.

Hangouts faceva parte di Google+, il social network mai realmente entrato nel cuore degli utenti, per poi diventare un servizio a sé stante nel 2014, anno in cui Big G si è resa conto di avere una posizione nel settore della messaggistica istantanea che però ha capitalizzato male, frammentando politiche e applicazioni e creando confusione.

Se gli aficionados potranno continuare a usare Google Chat senza sentire troppo la mancanza di Hangouts, è altrettanto vero che sapere quale app scegliere tra le tante targate Mountain View diventa sempre più caotico e poco pratico, considerato il modo repentino con cui vengono chiuse.

Oggi Google Chat è integrato in Gmail e in Workspace, la suite di applicazioni destinate alle aziende.

Quanto a lungo durerà questo assetto senza costringere gli utenti a fare uso di altre applicazioni è altro argomento.

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