Tedeschi, Valpolicella al suo top

G rande famiglia della Valpolicella, con i primi documenti aziendali che risalgono addirittura al XVII secolo e tra le prime a proporre negli anni Sessanta un «cru» di Amarone (il Monte Olmi), Tedeschi è un nome mitico della nostra enologia. Una cantina che non smette mai di crescere e di accettare nuove sifde. Negli ultimi vent'anni ci sono stati il nuovo centro di appassimento di Pedemonte e soprattutto, nel 2006, l'acquisto della nuova tenuta di Maternigo, nell'area orientale della Valpolicella, 31 ettari vitati che hanno reso l'azienda totalmente autosufficiente nella produzione di uve per i propri vini. Nella nuova tenuta, così come anche nei vigneti della zona classica, l'azienda si è imbarcata nella oneroso opera di zonazione (ossia lo studio pedologico dei vigneti) e di caratterizzazione (ossia di analisi del terreno e dei comportamenti vegetativi della varie piante).

I vini Tedeschi sono tutti votati alla massima espressione e valorizzazione del terroir e questo li rende particolarmente apprezzati all'estero: l'85 per cento del mercato è straniero, in particolare Usa e Canada. La carta dei vini ruota tutta attorno ai vini tradizionali dell'area.

Noi abbiamo assaggiato tre vini espressione delle tre diverse vigne aziendali: il Valpolicella doc Superiore Maternigo, di grande e fresca bevibilità che lo rende un vino «gastronomico», secondo la definizione di Sabrina Tedeschi; il Valpolicella doc Classico Superiore La Fabriseria, elegante e persistente; e lo straordinario Amarone doc classico riserva Capitel Monte Olmi, storico cru aziendale, che fa quattro anni di affinamento in botti di Slavonia e sei mesi in bottiglia: potente, sontuoso, indimenticabile. In carta anche altri due Amarone, il docg aziendale e il doc classico La Fabriseria , varie versioni del Valpolicella, un Ripasso, un Recioto, de Soave e un ingt delle Venezie il Corasco.

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