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Teheran mostra i muscoli ancora un folle attacco: "La Bruni deve morire"

Continuano gli attacchi della stampa iraniana nei confronti della first lady francesce. Parigi protesta e Teheran prende le distanze dal quotidiano Kayhan che la aveva definita prostituta. Frattini: "Affermazioni orrende"

Teheran mostra i muscoli 
ancora un folle attacco:  
"La Bruni deve morire"

Teheran - Carla Bruni "merita di morire". Malgrado la presa di distanza delle autorità iraniane, che si sono dissociate dagli attacchi dei giorni scorsi alla moglie di Nicolas Sarkozy, le bordate della stampa estremista iraniana contro la premiere dame si sono addirittura trasformate in minacce di morte. La Bruni - scrive il quotidiano Kayhan - "merita di morire" come Sakineh.

Le accuse alla first lady L’ex modella ha avuto in passato "relazioni illecite con diverse persone" - ha denunciato il giornale - e ha provocato il divorzio di Sarkozy con la seconda moglie Cecilia. "Il passato della Bruni - si continua - mostra chiaramente il motivo per il quale questa donna immorale stia dalla parte di una donna iraniana che è stata condannata a morte per aver adulterio e per complicità nell’omicidio del marito. E, per questo, lei stessa merita di morire".

La risposta di Parigi Minacce oltre le offese che Parigi ha respinto con forza: "Gli insulti comparsi sul quotidiano Kayhan e ripresi dai siti iraniani contro diverse personalità francesi, inclusa la signora Carla Bruni-Sarkozy, sono inaccettabili", ha sostenuto il portavoce del ministero degli Esteri, Bernard Valero. "Stiamo facendo passare questo messaggio attraverso i normali canali diplomatici", ha aggiunto Valero. Il riferimento è all’attacco sferzato sabato dal giornale estremista Kayhan, il cui direttore è nominato dall’ayatollah Alì Khamenei, che ha bollato la Bruni e l’attrice Isabelle Adjani come "prostitute francesi" per aver firmato un appello a favore di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la 43enne iraniana condannata alla lapidazione con l’accusa di adulterio e complicità nell’omicidio del marito.

Teheran prende le distanze Intanto, in precedenza, per il governo iraniano si era espresso il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehmanparast, che aveva condannato gli "insulti" alla first lady francese. "La Repubblica islamica d’Iran non appoggia chi insulta le autorità di altri Paesi e usa parole offensive", aveva sostenuto Mehmanparast. "Non riteniamo che usare parole indecenti e offensive sia una mossa giusta", aveva aggiunto, "spero che i media stiano più attenti. Possono criticare le politiche ostili di altri Paesi, ma devono evitare di usare termini che insultano. Questo non è corretto". Ashtiani, madre di due bambini, ha già ricevuto 99 frustate, accusata di aver avuto due relazioni extra-coniugali. È stata condannata alla lapidazione con l’accusa di coinvolgimento nell’uccisione del marito, ma la sentenza è stata sospesa in attesa di una revisione del processo.

Frattini: "Affermazioni orrende" Nei confronti della premiere dame, Carla Bruni, sono state rivolte "affermazioni orrende": lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, riferendosi alle minacce e alle accuse della stampa iraniana contro la Bruni

per aver difeso Sakineh. "Spero che il governo italiano non solo si dissoci ancora da quelle affermazioni orrende, ma che dimostri anche un gesto di clemenza risparmiando la vita di Sakineh", ha affermato Frattini.  

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