Telecamere e colonnine Sos, la Centrale rinasce

Gaia Cesare

Le grida causate da un’aggressione? Il rumore di un colpo di arma da fuoco? Entro novembre, a monitorare le situazioni più a rischio in stazione Centrale, saranno dieci telecamere dotate di un sistema di videosorveglianza chiamato «urla e sparo». Munite di microfoni direzionali che, al primo rumore sospetto, si concentrano sull’obiettivo, illuminando l’area circostante, le telecamere sono l’ultimo passo della battaglia sulla sicurezza che il Comune di Milano intende proseguire dopo l’escalation di stupri e tentate violenze degli ultimi giorni. Una è già in funzione, in via sperimentale, in piazza Duca d’Aosta, e altre due verranno posizionate rispettivamente in Porta Vittoria, dove è avvenuta la prima violenza carnale che ha fatto scattare l’emergenza, e alle Colonne di San Lorenzo. Entro un anno e mezzo, al termine dei lavori per il rinnovo dello scalo ferroviario, la stazione Centrale sarà controllata all’esterno da 100 telecamere (attualmente sono 68) e all’interno da 400 (oggi sono 50), mentre salirà a 50 il numero di videocamere all’interno della metropolitana, che entro il 2007 sarà dotata in tutto di circa 1.500 «occhi», tutti collegati con le forze dell’ordine. Un sistema complessivo che, in termini di distribuzione per metro quadro, renderà Milano una metropoli addirittura più sorvegliata di Londra.
«La stazione Centrale cambierà completamente - ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato - il degrado finalmente sparirà». Durante il sopralluogo effettuato ieri in Stazione - con il comandante del corpo di Polizia municipale, Emiliano Bezzon, il direttore dell’area tecnica del Comune, Antonio Acerbo e il responsabile delle tecnologie per la gestione del traffico, Mario Grippa -, De Corato ha precisato che «su mandato di sindaco e prefetto, che hanno incontrato “Grandi stazioni”, ci si sta muovendo per mettere in sicurezza le parti del cantiere più insidiose, quelle che possono creare strettoie e cunicoli rischiosi in modo da scongiurare pericoli per l’opinione pubblica». Tutto in vista della rinascita - al termine dei lavori per il rinnovo dello scalo ferroviario nel gennaio 2008 - di tutta un’area: «La nuova stazione di Milano avrà ripercussioni positive per tutta la zona, da corso Buenos Aires sino a Melchiorre Gioia».
Già a partire da fine settembre, proprio per dare un ulteriore input al rilancio dell’area, proprio in stazione, si svolgeranno mostre, verranno aperti spazi espositivi, fino addirittura all’organizzazione di lezioni di economia o etologia tenute sui binari da scienziati internazionali.
Ma l’emergenza, per ora, resta quella della criminalità e delle violenze. Per questo, già da luglio, sono in via di sperimentazione dieci colonnine Sos, che finiranno il loro test di prova a settembre.

Con un pulsante posizionato a un’altezza adeguata anche per un bimbo o per un disabile, si illuminano in caso di necessità, per attirare l’attenzione, e garantiscono un collegamento diretto con la centrale operativa di Polizia di via Fatebenefratelli. Il tutto per un costo di installazione di circa 5mila euro per colonna, ma che rischia di lievitare a causa delle spese di manutenzione, legate a piccoli atti di vandalismo.

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