Telecom pesante in Borsa. Il titolo della società telefonica che ieri ha comunicato i dati trimestrali è sprofondata del 6,23%. Secondo lad Franco Bernabè la reazione della Borsa non ha «alcuna giustificazione possibile e accettabile in un momento in cui le cose migliorano e la guidance ci dà fiducia». La quotazione del titolo è scesa ieri ancora una volta sotto la soglia psicologica di 1 euro. Eppure i risultati sono stati soddisfacenti. Telecom ha chiuso il trimestre con un utile in rialzo del 30% a 611 milioni di euro a fronte di ricavi ed ebitda stabili sui livelli dello scorso anno, e ha confermato il raggiungimento degli obiettivi fissati con il piano triennale. In una nota la società aggiunge che mentre il Brasile è in decisa crescita il settore mobile Italia continua a registrare segni negativi. I dati, leggermente superiori al consenso degli analisti, non hanno però evitato il crollo del titolo. Le previsioni per lintero anno 2010 vedono ricavi in calo del 2-3% rispetto al 2009, ebitda stabile, debito finanziario netto rettificato intorno a 32 miliardi. Nel periodo 2009-2012 prevede un aumento medio annuo dei ricavi di circa l1% e un ebitda a circa 12 miliardi nel 2012. Tra i dati comunicati ieri anche quelli di Telecom Argentina che ha aumentato del 25% gli utili trimestrali rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Uno dei problemi che Telecom si trova ad affrontare è la continua contrazione dei ricavi di Tim che sono scesi a 1,9 miliardi (in calo del 7,4%), con quelli da servizi scesi del 7,2% e quelli da prodotti del 12,1%. La società ha però sottolineato, in una nota, «un trend in miglioramento» rispetto ai tre mesi precedenti. Il numero delle linee mobili è diminuito a circa 30,4 milioni da 30,8 di fine 2009, a causa di «una maggiore selettività nella politica commerciale». Quanto al futuro Bernabè ha riferito di non prevedere la cessione di Tim Brasil. «Tutto è una questione prezzo - ha risposto il top manager a un analista - daltra parte la cessione di Tim Brasil è fuori contesto rispetto a quanto previsto nel nostro piano».
Bernabè ha anche spiegato che «ora stiamo andando verso un quadro normativo meno penalizzante e che Telecom sta fronteggiando una competizione più equilibrata, ma in passato fu trattata ingiustamente sia in termini di pressione competitiva che di regolamentazione asimmetrica».
Lad ha poi commentato le indiscrezioni di stampa su un piano di Vodafone, Fastweb e Wind per una rete in fibra ottica, aggiungendo che unipotesi del genere è la benvenuta e che Telecom è pronta a fare la sua parte, ma che gli obiettivi del gruppo in termini di investimenti non cambiano. I tre gestori di tlc annunceranno oggi, in una conferenza stampa, un piano per dotare 15 città circa di una rete in fibra ottica, che è stato presentato ieri al governo. Secondo alcune indiscrezioni, gli investimenti previsti per il progetto, che verrà realizzato per passi successivi, sono 2,5 miliardi di euro. La prima iniziativa dovrebbe essere la cablatura di una grande città, probabilmente Roma, o di una parte.
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