Botte in famiglia. Triste consuetudine per tanti sfortunati bambini e mogli (ma anche mariti, a volte) anche nellevoluta Europa: purtroppo non è una novità. La notizia, semmai, è che anche questo fenomeno conosce unevoluzione, imprevedibile e sconosciuta fino a poco tempo fa: adesso anche i genitori le prendono dai figli.
Lallarme viene dalla Francia. Il numero verde Jeunes Violences Ecoute (il «Telefono azzurro» della regione settentrionale dellIle de France) riceve un numero crescente di segnalazioni da parte di padri e madri aggrediti fisicamente e verbalmente dai propri ragazzi, e che non sanno come reagire. «Prima del 2001 questo fenomeno non esisteva - spiega la responsabile del progetto Brigitte Cadéac - ma è in crescita costante e oggi rappresenta circa il 5 per cento delle chiamate che riceviamo ogni anno». In cifre questo significa 650 telefonate su 13mila, che coprono un ampio ventaglio di atti, dallaggressione verbale accesa alla violenza fisica vera e propria.
Aurélie Baretje, psicologa presso lo stesso centro di ascolto, non crede in realtà che si tratti di una novità assoluta: «Se oggi abbiamo riscontro di tutta questa violenza - afferma - è perché ora i genitori sanno con chi parlarne». In effetti, molti genitori che non hanno il coraggio di aprirsi su un tema così delicato con amici o parenti trovano invece modo di farlo al telefono, rassicurati dalla garanzia di anonimato.
Ma cosa dicono questi genitori ai professionisti dellascolto? Esprimono la loro sorpresa amara, il loro choc per la violenza inaudita, la vergogna inconfessabile per lo strame che viene fatto del loro ruolo di padri e di madri. E che risposte ricevono? Queste variano a seconda della gravità delloffesa subita. Se laggressività dei figli è solo verbale, gli specialisti consolano i genitori spesso piangenti, ma raccomandano sempre loro di trovare la forza di imporre dei limiti. Se invece viene superata la soglia della violenza fisica, le cose cambiano.
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