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Tendenza La Scala, Pavarotti e Frizzi la lirica vince in tv e i puristi si scandalizzano

Tanto è sempre così. Adesso che «Mettiamoci all’opera» ha sfondato quota quattro milioni di spettatori su Raiuno e che la tv si infiamma appena sfiora la lirica, vai con i peana. Sorpresa, la musica classica funziona anche in televisione. In effetti i dati parlano chiaro e vanno ben al di là delle semplici cifre. Nel sabato sera di Raiuno, Fabrizio Frizzi ha guadagnato il 21.03 per cento di share con un talent show (tra l’altro poco pubblicizzato) nel quale si confrontano tenori e soprani davanti a una giuria presieduta da Katia Ricciarelli (di cui Canale 5 ha appena trasmesso il concerto per i quarant’anni di carriera). Il primo dell’anno lo speciale di Raidue su Pavarotti ha calamitato quasi tre milioni e mezzo di telespettatori in una serata difficilissima perché in balìa di film e fiction. Ancor prima, i programmi sull’apertura di stagione alla Scala (Fazio, «Prima della Prima» e «Loggione» su Canale 5) erano andati benone. La tendenza quindi è chiara. Ma lo è da un po’ di tempo: il pubblico, anche quello tv, ha voglia di belcanto ed è conquistato dalle storie straordinarie narrate dalle opere, spesso così sconosciute ma così attuali. In fondo, da settembre il talent show «Amici» di Maria De Filippi, seguito da un pubblico specialmente di giovanissimi, è dominato a sorpresa da un giovane tenore, Matteo Macchioni.

È il risultato (anche) del progressivo svecchiamento non solo anagrafico di un ambiente, quello della lirica, ormai ingessato da stilemi polverosi e buoni solo a tener distante il grande pubblico. Si cambia aria e, per fortuna, gli unici scontenti saranno i soliti loggionisti dell’integralismo.

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