Tennis, largo ai giovani ma l’Avvenire è straniero

Il trofeo dell’«Avvenire» internazionale under 16, che per valenza tecnica ed il prestigioso albo d’oro è considerato il mondiale di categoria, continua ad essere riservato agli stranieri: il croato Borna Coric ha riportato alla realtà l’azzurrino Filippo Baldi (62 al terzo set) che aveva sognato almeno la finale, e se lo contenderà nel pomeriggio con lo spagnolo Alcaraz sui campi del TC Ambrosiano di via Feltre (nella tarda mattinata la finale femminile).
Il tennis giovanile italiano resta così ancorato al ricordo di 39 anni fa con l’ affermazione dell’alessandrino Fontana. Filippo Baldi - milanese di nascita, pavese tennisticamente, si allena a Vigevano-Selva Alta con il maestro Filippo Gilardelli - ha comunque riscattato il nostro settore giovanile dalla debacle subita al precedente trofeo Bonfiglio under 18.
E’ stato protagonista sino al penultimo ostacolo, ha evidenziato un confortante progresso nella gestione psico-tattica della partita senza accusare carenze di concentrazione come gli capitava fino a poco fa. Ha un repertorio completo di colpi, veloci e di talento, fisicamente a posto ma, quindicenne, paga talvolta una minore esperienza agonistica. Con l’altro quindicenne Quinzi – che all’”Avvenire” ha preferito altri impegni in vista del torneo di categoria a Wimbledon – diventa senz’altro un importante punto di riferimento per il futuro. Arrivato senza perdere un set e con punteggi larghi al confronto con Coric ha avuto la prospettiva della finale imponendosi nella prima partita ma poi – anche per il trasferimento sul campo coperto a causa di
un improvviso acquazzone - ha ceduto alla maggiore continuità ed all’estro del croato, che conferma la validità ed il progresso del tennis dell’est europeo. Altro valido protagonista Antonio Massara, siracusano, che aveva eliminato con accorta tattica e punteggio perentorio lo slovacco Maruscak, prima testa di serie e indicato quale maggiore favorito per il successo finale. Gli si era così aperta la strada verso i quarti e qui è incocciato nel tailandese Kittin Koaykul che ha fatto valere la maggiore potenza atletica. Lo spagnolo Alcaraz, era arrivato con il numero 188 nella graduatoria mondiale di categoria, ma era accompagnato da notizie di rapido progresso – tipico nel tennis giovanile – da essere accreditato quale sorpresa. Ha rispettato le previsioni e si gioca la finale con buone prospettive.

Indicazioni positive anche dal settore femminile,soprattutto con la romana Giorgia Marchetti che dopo aver eliminato a sorpresa la serba Jelena Dzinic, testa di serie numero uno e grande favorita, s’è qualificata per la semifinale contro la quattordicenne lettone Jelena Ostapenko, la più talentuosa di questa edizione dell’”Avvenire”, avversata dal maltempo che ha costretto gli organizzatori a dirottare parte degli incontri sugli impianti coperti di altri circoli.

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