Nel mondo del tennis è scoppiata la «bomba» Di Mauro. Il tennista italiano (abbastanza anonimo perché in tutta la carriera ha guadagnato 448.000 dollari e nellOfficial Guide to Professional Tennis può essere notato soltanto perché occupa la pagina accanto a quella del ben più noto Novak Djokovic) è stato condannato al pagamento di 60.000 dollari più 9 mesi di squalifica per scommesse illecite. Una brutta storia, anche perché molti lettori, che probabilmente neanche lo conoscono, si limiteranno a leggere i titoli di questa accusa infamante, che ingiustamente coinvolge tutto il nostro sport.
Cosa ha fatto di così grave Di Mauro? Non si è venduto una partita, come pare facciano alcuni campioni del mondo internazionale, per guadagnare del denaro. Ha semplicemente effettuato 120 puntate on line nel periodo compreso tra il 2 novembre 2006 e il 12 giungo di questanno. Ma attenzione: non ha mai puntato un centesimo su un proprio match per influenzarne il risultato. Per la condanna esemplare si è scomodato addirittura il presidente dellAtp Etienne de Villiers dichiarando: «La decisione evidenzia la nostra linea in merito alle scommesse sul tennis, da parte di giocatori e di addetti ai lavori. Se lo sport perde la sua integrità, non è più sport!». E fin qui tutto bene, ma gli addetti ai lavori sono anche gli accompagnatori, gli allenatori, tutti coloro che hanno informazioni sulla salute fisica e sulla forma dei tennisti. Di addetti ai lavori sono gremite le sale stampa. A quanto mi risulta gli stessi giornalisti scommettono, raccontando tranquillamente quanto hanno vinto.
Corrado Barazzutti, che ho raggiunto al telefono, si è dichiarato molto sorpreso: «Si è voluta addossare la colpa a un pesce piccolo. Si è voluto punire Di Mauro ignorando i problemi che hanno coinvolto Davydenko, uno tra i grandi sospettati impegnato nel Masters di Shanghai. Davydenko è stato accusato in più di una occasione di aver buttato via un match. Si è arrivati addirittura ad annullare le scommesse, improvvisamente salite a quote altissime, con il russo che si difendeva dicendo che stava giocando male e aveva perso perché era stanco».
Per concludere, ecco la mia opinione. Sono certa che nel mondo del tennis esistano delle organizzazioni che vivono sulle scommesse e che tentano di avvicinare e corrompere i giocatori. Molti tennisti lhanno ammesso. Ovviamente è più facile corrompere i piccoli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.