Cronaca locale

Con Teo Teocoli si fa per ridere

Riapre il Derby, lo storico locale degli anni ’70. A guidare il rilancio anche Lavezzi. La Moratti: «Tornerà a essere il laboratorio di straordinari talenti»

Da quei muri sono sempre venute vibrazioni positive: l'eco delle risate del piccolo pubblico disneyano che al cinema Nuovo Arti d'un tempo portava un'elementare voglia di divertimento.
Ora in quello stesso posto - nel cuore della città, a due passi da piazza San Babila - sarà un pubblico più adulto, ma determinato a respirare evasione e spettacolo, a conquistare la biglietteria. Riapre il Derby (esordio il 21 gennaio, ore 21), lo storico locale del cabaret milanese, oasi di attori e musicisti che, oggi, si godono una celebrità nazionale nata proprio in città.
Due anime per un solo teatro, cui corrispondono due volti simbolo del cabaret e della musica cittadini: sono infatti lo showman Teo Teocoli e il musicista e produttore discografico Mario Lavezzi a tirare le fila di quello che viene definito, con piglio manageriale, il «Progetto Derby». Accanto a loro, nella conferenza stampa di presentazione della stagione, il sindaco Letizia Moratti, l'assessore Giovanni Terzi e il direttore artistico Maurizio Colombi, già responsabile del Teatro delle Erbe. Teo Teocoli gongola: sa che la presenza della Moratti non è cosa ordinaria, soprattutto per un piccolo, ancorché storico spazio che riprende a pulsare in città.
«Il Derby - ha detto Letizia Moratti - ha radici profonde a Milano, è stato un laboratorio di straordinari talenti ed è sicuro che tornerà ad esserlo. Il Comune quest'anno ha aumentato i finanziamenti ai teatri cittadini, ha investito in 15 spazi convenzionati, e ha in progetto di aumentarli».
«Il Derby - spiega l'assessore Terzi - sarà uno spazio importante per i giovani talenti, e rientra in un più grande progetto di stimolo della creatività giovanile nella città». Sceglie un gergo differente da quello istituzionale, Teo Teocoli, e cioè quello della memoria storica: «I tempi cambiano, ma se lo spirito resta immutato, si può ricreare la stessa atmosfera. Quando il derby aprì, i media erano tenuti fuori: non c’erano giornalisti e impresari, tantomeno il sindaco. Era uno scantinato, ricordo che abbattemmo un muro per creare il foyer. Gianni Bongiovanni, il fondatore, ci dedicò tutta la sua vita, faceva crescere artisti che al Derby però dovevano dare l'anima. C'era una concorrenza pazzesca: potevi anche volare altrove, ma fintanto che restavi lì, dovevi vivere solo di Derby». Teocoli lo ha già annunciato, al Derby porterà parecchi suoi amici: «Di qui sono passati nomi come Jannacci, Faletti, Abatantuono, Pozzetto e anche artisti milanesi che sono stati colpevolmente dimenticati, come il grande Tony Dallara. Purtroppo la tv ha mortificato molte tradizioni, e chiede oggi un cabaret un po' diverso. Per quanto mi riguarda, dopo tanti anni, volevo tornare a guardare il pubblico negli occhi».
Qui al Derby, Tecoli porterà parte del suo show tetrale e, parola sua, inviterà sul palco «amici del mondo musicale come Ramazzotti e la Pausini». Mario Lavezzi punta sul futuro: «Il Derby sarà un laboratorio per i giovani: cercherà nuovi talenti musicali e comici. Daremo spazio alle band delle scuole superiori e delle università.

E qui si terranno anche showcase di importanti artisti».

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