Terminali in tilt, niente multe dalla polizia provinciale

Per una bolletta contesa, al buio i collegamenti con la banca dati della Motorizzazione: fermi anche centinaia di verbali per autovelox

Alessia Marani

Avete rubato una macchina e all’orizzonte c’è una pattuglia in divisa della polizia provinciale pronta a fermarvi? Non avete passato la revisione e siete terrorizzati all’idea che i poliziotti di Gasbarra possano multarvi, sequestrarvi il veicolo e farvi piangere lacrime amare? Oppure non dormite più da quella notte in cui sulla Pontina avete visto il bagliore del flash dell’autovelox immortalarvi a 120 all’ora sulla strada del ritorno dal mare? Non preoccupatevi. Tirate pure un sospiro di sollievo. Perché da metà maggio i terminali della centrale operativa degli agenti di via di Villa Pamphili, a Monteverde, non è più collegata alla banca dati della Motorizzazione Civile. Motivo? A quanto pare l’amministrazione di Palazzo Valentini si sarebbe dimenticata di pagare il canone annuo di abbonamento all’Anagrafe dei veicoli. Non una cifra stratosferica, a dire il vero. Bazzecole, poi, di fronte a quanto mediamente speso dagli uffici della Provincia di Roma per feste, convegni e promozione. Più o meno, mille euro. Una distrazione talmente paradossale che un funzionario della Ragioneria si sarebbe lasciato sfuggire: «Abbiamo pagato, ma non si trova la ricevuta». Sarà.
Fatto sta che da quasi un mese i duecentocinquanta uomini del reparto «operativo» cui spetta vigilare - fra gli altri compiti - sulla sicurezza di alcune delle principali arterie provinciali, vale a dire le più pericolose come la via Pontina, appunto, la via del Mare, ma anche la Casilina, la Tiburtina e la Prenestina, non possono più effettuare riscontri diretti e completi. Insomma, gli ex guardacaccia inquadrati dall’ex amministrazione regionale Storace come corpo di polizia a tutti gli effetti, oggi come oggi, non sono neppure in condizioni di distinguere tra un veicolo rubato o meno, tra uno che possa circolare in strada oppure no. Impossibile risalire alla «storia» del mezzo, impossibile smentire all’istante il conducente che dichiari sua o di un altro l’auto che sta guidando. Non basta. Perché la mancata verifica ai terminali blocca persino la stesura di centinaia di verbali già pronti per essere inviati agli indisciplinati trasgressori. A conoscerli: come risalire, infatti, all’intestatario di un auto la cui targa è stata fotografata dall’autovelox?
Al comando sul Gianicolo il malumore è alto. Corre voce che i fondi siano al lumicino anche per la prossima revisione del parco auto, un centinaio di mezzi in tutto, in scadenza a luglio. E non ci sarebbe troppo da stupirsi se si considera che i poliziotti da gennaio non si sono nemmeno esercitati, dopo che lo scorso anno vi erano riusciti solo in extremis e al termine di un lungo braccio di ferro tra la direzione del centro sportivo di viale di Tor Di Quinto e l’amministrazione centrale che tardava a saldare il conto-spese richiesto.
Del resto, per «priorità di budget» la Pronvinciale non brilla particolarmente.

Sufficiente è ricordare quanto accaduto nel dicembre scorso, quando l’amministrazione spedì i suoi uomini a un corso di Orieentering (orientamento senza l’uso della bussola) a Cesano, dimenticandosi invece di avviare i corsi di pronto intervento in caso di emergenza sanitaria con l’ausilio di un elicottero, come sottoscritto in un protocollo con la prefettura.

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