Termovalorizzatore nel mirino, ma tra un anno è emergenza

La Lega presenta il suo piano B per il termovalorizzatore. Il Carroccio non vuole il nuovo impianto a Opera, dentro il Parco Sud, e oggi il capogruppo Matteo Salvini presenterà una soluzione alternativa a Palazzo Marino, dove il presidente Manfredi Palmeri ha convocato un consiglio speciale per discutere il progetto. Un «mangiarifiuti» che, ovviamente, nessuno vorrebbe sotto casa e la cui necessità fu stabilita dalla giunta di centrosinistra di Filippo Penati. «L’impianto - spiega il presidente di Amsa, Sergio Galimberti - è stato progettato applicando le migliori tecnologie disponibili, utilizzando l’innovazione scientifica e tecnologica per ottenere il massimo livello di tutela ambientale».

Ma, nonostante le rassicurazioni, Opera si oppone e non vuole il termovalorizzatore: «Chiediamo - spiega il sindaco leghista Ettore Fusco - che si dica no all’inceneritore nel parco». Contrario ad «ospitarlo» anche Massimo D’Avolio (centrosinistra) il sindaco di Rozzano che, tuttavia, considera indispensabile la sua costruzione. Ovviamente in un altro Comune.

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