da Londra
Weekend di terrore per la Gran Bretagna. Dopo il ritrovamento di due autobomba inesplose a Londra, ieri un altro attacco terroristico: un’auto in fiamme è stata lanciata contro il terminal principale dell’aeroporto di Glasgow, il più grande della Scozia. Due uomini sono stati arrestati e sembrano non ci siano dubbi: dietro tutti gli attentati ci sarebbe la mano dei fondamentalisti islamici. «Non c’è dubbio - ha spiegato un portavoce della polizia -, le bombe di questo fine settimana dimostrano come le strategie di guerriglia messe in atto in Irak e in Indonesia siano state portate anche nelle nostre strade». I testimoni ieri hanno visto una jeep Cherokee lanciarsi ad alta velocità verso l’edificio già in fiamme.Eavvolto dalle fiamme era anche uno dei due uomini, tutti e due di origine asiatica, che si trovavano all’interno della vettura. Entrambi sono stati arrestati dopo una breve colluttazione con la polizia. Uno dei due era gravemente ustionato. Alle 15 e 15 l’aeroporto è stato evacuato e tutti i voli sono stati sospesi. A Londra è scattata la caccia all’uomo. Le due Mercedes cariche di esplosivo trovate l’altro ieri ora verranno analizzate dalla squadra antiterrorismo, nel tentativo di trovare un indizio che permetta di arrivare ai terroristi. Gli ordigni contenuti al loro interno avrebbero potuto provocare una strage. Per tutta la giornata di ieri decine di telecamere a circuito chiuso poste nella zona tra Piccadilly e Trafalgar Square sono state passate al setaccio, secondo per secondo. Stando a quanto rivelato ieri dall’emittente americana Abc e dal Times, la polizia sarebbe già in possesso di un’immagine chiarissima ripresa da una telecamera a circuito chiuso dell’autista della Mercedes verde chiaro, quella abbandonata fuori dal night club «Tiger Tiger ». L’uomo potrebbe essere associato al gruppo estremista islamico di cui faceva parte anche Dhiren Barot, un terrorista condannato l’anno scorso a trent’anni di carcere per aver progettato degli attentati simili a quelli appena sventati. Proprio le autobomba erano spesso le protagoniste di molti dei suoi progetti criminali che prevedevano delle esplosioni nei parcheggi sotterranei nel centro di Londra e di altre città inglesi. Un altro dettaglio importante che la polizia non ha voluto confermare: secondo la Abc, gli agenti avrebbero trovato due chiamate a vuoto sui cellulari rinvenuti in entrambe le automobili, segno che qualcuno aveva già tentato di provocare le esplosioni, manon ci era riuscito. Inoltre, pare che la prima Mercedes risulti essere stata rubata in giugno e vista negli ultimi due giorni sia in Scozia che a Birmingham. Si sa invece con certezza che la polizia è in possesso di almeno un cellulare, quello ritrovato nella prima autobomba, parcheggiata all’esterno del night club in Haymarket. Questo significa che con un po’ di fortuna la polizia potrebbe avere sia le impronte che il Dna in grado di identificare i terroristi. Sui mandanti, i sospetti si concentrano ormai sulla pista dell’estremismo islamico. Studiando le ore in cui i veicoli sono stati ritrovati e i luoghi dov’erano parcheggiati, gli agenti si sono convinti che le esplosioni dovessero avvenire simultaneamente. Gli ordigni appaiono molto simili a quelli generalmente usati in Irak. Anche gli obiettivi scelti confermerebbero l’ipotesi che a firmare gli attentati sia qualche gruppo legato ad Al Qaida.
Secondo quanto scoperto dal Times soltanto un paio di settimane fa un documento che indicava i locali notturni tra gli obiettivi sensibili dei terroristi era stato distribuito alla polizia che l’avrebbe trasmesso però al «Tiger Tiger» club soltanto un paio di giorni prima dello sventato attacco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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