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Terrorismo, Usa: "Pronti a raid sullo Yemen" New York, falso allarme bomba a Times Square

Falso allarme bomba a New York. Al centro delle attenzioni della polizia un veicolo sospetto. Sgomberato il palazzo del Nasdaq. Rovesciando la strategia della sua amministrazione, Obama  denuncia: "Falle nella sicurezza". La foto della mutanda bomba. I diari di Farouk: "Mi sento solo"

Terrorismo, Usa: "Pronti a raid sullo Yemen" 
New York, falso allarme bomba a Times Square

Washington - Paura a Times Square dopo l’allarme bomba che aveva fatto iniziare, subito dopo mezzogiorno, l’evacuazione del nasdaq, il mercato di scambio dei titoli tecnologici, che si trova all’interno al 4 di Times Square all’incrocio con la 43esima strada. Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva Fox business e come confermato dalla polizia, l’allarme è già rientrato e l’evacuazione del Nasdaq è stata revocata. Gli agenti del New York Police Department avevano trovato, accerchiato e ispezionato un camioncino sospetto parcheggiato tra la 42esima strada e Broadway. Si trattava di un Dodge del 1992 con vetri oscurati, targa provvisoria e un tagliando di parcheggio falso di un dipartimento di polizia del New Jersey inesistente. I poliziotti non hanno apparentemente trovato nulla di sospetto a bordo (non è chiaro se si tratti di un veicolo rubato). Immediatamente chiusa al traffico per scopi precauzionali e per circa un’ora la zona, dove dsera si terranno i festeggiamenti per capodanno.

Obama: "Errore inaccettabile"
"Un errore di sistema del tutto inaccettabile". Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha definito la catena di errori che ha portato al fallito attentato del volo Delta Airlines. Intanto Stati Uniti e Yemen stanno esaminando una serie di obiettivi in vista di un possibile raid contro le postazioni degli estremisti nel Paese della penisola arabica, dove si è addestrato Umar Farouk Abdulmutallab, il giovane nigeriano che il giorno di Natale voleva far saltare in aria il volo Amsterdam-Detroit.

Gli errori dell'amministrazione Rovesciando la strategia fin qui seguita dalla sua Amministrazione - che con il Segretario della Homeland Security Janet Napolitano non si era spinta fino ad ammettere chiaramente che qualcosa non aveva funzionato - Obama ha invece messo in chiaro che l’errore c’è stato e che le procedure vanno pertanto riviste e corrette il più presto possibile. Un atteggiamento che ha ricevuto gli elogi degli editoriali dei due maggiori quotidiani, New York Times e Washington Post, che da giorni criticavano invece l’eccessiva minimizzazione di quanto accaduto da parte dell’Amministrazione, timorosa anche delle - peraltro giunte puntuali - critiche dell’opposizione Repubblicana a una politica antiterrorismo ritenuta troppo lasca.

I documenti in mano ai Servizi Obama, che ha parlato per la seconda volta nelle ultime 48 ore, ha dichiarato ieri che i servizi d’informazione erano in possesso di numerosi elementi concernenti il volo Amsterdam-Detroit e ciò avrebbe dovuto far scattare un allarme: "Quando il governo ha informazioni su un noto estremista e tali informazioni non vengono condivise né si agisce in base ad esse, cosicché questo estremista sale a bordo di una aereo con dell’esplosivo in grado di uccidere 300 persone, allora si è verificato un errore di sistema del tutto inaccettabile". Fonti governative hanno dichiarato all’Associated Press che i servizi di informazione stanno ora cercando di individuare le conversazioni che il sospetto ha potuto avere con almeno un membro della nebulosa terrorista di Al Qaida. Il contatto è potuto avvenire con un telefonino, con internet o con un altro canale.

Le conversazioni di Farouk Secondo le persone vicine all’inchiesta, le conversazioni di Umar Farouk Abdulmutallab erano vaghe o criptate, ma gli specialisti dell’informazione sono convinti che in filigrana esse facessero riferimento all’attentato contro il volo diretto a Detroit. Il contatto con Al Qaida potrebbe essere il militante estremista con base nello Yemen, Anwar al-Awlaki. Questo aveva scambiato e-mail con Nidal Malik Hasan, il militare della base di Fort Wood in Texas che ha ucciso tredici persone il 5 novembre scorso.

Usa pronti ai raid in Yemen Secondo fonti del Pentagono, ci si sta preparando nel caso in cui il presidente Barack Obama dovesse decidere un intervento militare contro obiettivi che possano in qualche modo essere collegato a quanto successo la settimana scorsa. Secondo quanto precisato dalle fonti, tutto questo fa parte di un nuovo accordo segreto tra Washington e Sanaa in base al quale i due governi lavoreranno insieme, anche se verrà mantenuto il silenzio sul ruolo degli Stati Uniti nella fornitura di armi e informazioni di intelligence allo Yemen. Ufficialmente, Washington non ha mai ammesso di aver condotto raid nel Paese di cui è originaria la famiglia di Osama bin Laden, ma è noto che le forze militari di Sanaa non sono in grado da sole di compiere operazioni come quelle compiute di recente contro i terroristi e i gruppi di militanti sciiti. In base all’accordo stretto tra i due Paesi, caccia e droni degli Stati Uniti potranno sorvolare lo spazio aereo yemenita o lanciare missili cruise contro gli obiettivi individuati.

Intensificati i controlli L’aeroporto Schiphol di Amsterdam comincerà ad utilizzare, entro tre settimane, gli scan full-body, macchine in grado di controllare tutto il corpo, per i passeggeri diretti negli Stati Uniti, dopo aver consultato in merito proprio le autorità Usa. Lo ha annunciato oggi il ministro dell’Interno olandese. Il ministero ha anche fatto sapere che i controlli all’imbarco su Umar Farouk Abdulmutallab, l’uomo accusato di aver tentato di far esplodere il volo Delta diretto a Detroit, sono stati eseguiti correttamente. Il ministro dell’Interno olandese Guusje Ter Horst ha detto, durante una conferenza stampa tenuta a l’Aja, che non c’è alcuna prova che Abdulmutallab abbia effettivamente soggiornato in Olanda prima del volo.

Il ministero ha anche fatto sapere che sono in corso le indagini per verificare se il ragazzo nigeriano abbia avuto qualche forma di aiuto ad Amsterdam.

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