Terruzzi, una collezione da capogiro

Fiori all’occhiello della mostra i capolavori del ’700 veneziano

Terruzzi, una collezione da capogiro

Si apriva con un «Capriccio» della Collezione Terruzzi la mostra dedicata al Canaletto che due anni fa è stata ospitata nei locali di Palazzo Giustiniani. Una collezione messa insieme in poco più di mezzo secolo dall’imprenditore milanese Angelo Guido Terruzzi e costituita da oltre cinquemila pezzi fra gioielli, argenti, porcellane, mobili, tappeti, marmi e quadri.
Una collezione capace di spaziare dalle splendide tavole medievali a fondo oro fino ai nostri contemporanei Sironi e Kandinsky.
Il nucleo più forte (ci sono anche opere di scuola genovese, emiliana, romana e napoletana), è tuttavia formato dai dipinti del Settecento veneziano.
Canaletto, Tintoretto, Guardi, Bellotto, Carlevarijs, Sebastiano Ricci, Amigoni, Zais, Longhi Marieschi e tanti altri. Per certi artisti si potrebbero fare delle personali. In Europa non ci sono collezioni simili, è una delle più belle del mondo, ci sono i grandi nomi e di questi i capolavori».
La mostra è ospitata fino al prossimo 20 maggio nel complesso del Vittoriano. Il pubblico può dunque ammirare una selezione di circa 250 dipinti dal XIV al XX secolo, oltre 150 oggetti preziosi tra porcellane e argenti, circa 120 raffinati esemplari di arredi tra scrittoi intarsiati, tavoli con marmi policromi, cassettoni in legno, commodes e secrétaires, scelti da Annalisa Scarpa in modo da fornire un’immagine completa e articolata della collezione che si mostra per la prima volta. Sconosciuto al grande pubblico, il nome di Terruzzi è rimbalzato sui giornali a proposito dell’acquisto di Palazzo Grassi finito nelle mani del francese François Pinaut. E si è parlato di Venezia, Milano, Roma. Adesso «si apre un confronto nazionale per ospitare al meglio la collezione», spiega il ministro Rutelli.
A Roma si sussurra potrebbe trovar posto nel palazzo di via della Lungara quando la collezione Corsini andrà a far parte della «Grande Barberini».

Ipotesi che deve però fare i conti con gli spazi visto che Terruzzi vuole che la sua collezione venga esposta nella sua interezza e unitarietà.
Vittoriano, ingresso Ara Coeli, tel. 06-69202049. Orario: tutti i giorni 9.30-19.30, fino al 20 maggio.

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