Terzi lancia il patto salva-musica

Manca il numero legale e come previsto nulla di fatto per l’assemblea dei soci di Expo spa in agenda ieri in seconda convocazione per ricapitalizzare la società. All’appuntamento solo Paolo Alli, rappresentante della Regione e Pier Andrea Chevallard per la Camera di commercio. Senza deleghe del presidente Guido Podestà e dunque solo in veste di uditore il rappresentante della Provincia Pasquale Cioffi. Assenti, oltre alla Provincia, anche i rappresentanti di Comune e ministero del Tesoro per un 70 per cento del capitale sociale. Subito dopo nella sede della Fondazione Bracco, si è riunito il consiglio di amministrazione. Che dovrà riconvocare il board in una data necessariamente anteriore al 19 aprile, quando l’Expo dovrà presentarsi all’esame del Comitato esecutivo del Bie. Disappunto non mascherato dei soci presenti. «È evidente - spiega Alli - che c’è qualche problema per alcuni soci di tipo burocratico, non certo di volontà. Però avremmo preferito che se c’erano problemi, ci venissero annunciati in modo esplicito. Ricapitalizzazione rinviata dunque dal momento che né il Comune, né la Provincia, hanno ancora approvato il loro bilancio e il Tesoro ha chiesto ancora alcuni giorni per chiudere le procedure nei versamenti».
Pronta a rispondere il sindaco Letizia Moratti: «Una nuova assemblea era già concordata con il ministero del Tesoro e dell’Economia. Oltre al segretari generale del Bie. Abbiamo la necessità di chiudere il bilancio e non appena sarà chiuso saremo presenti». Fiducioso, nonostante il rinvio, l’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala. «Non voglio fare il solito ottimista - dice - perché in questo momento serve realismo, ma la tenuta attuale dei conti non porta realisticamente problemi». Ed è convinto che alla prossima assemblea, che si terrà con ogni probabilità il 15 aprile, tutti i soci onoreranno i propri impegni per assicurare almeno la prima tranche del rispettivo contributo destinato alle spese di gestione (6,24 milioni per il ministero dell’Economia; 720mila euro per Regione e Comune; 360mila per Provincia e Camera di Commercio). «Che i ministeri non abbiano ancora confermato i finanziamenti in conto esercizio - assicura Sala - è un fatto meramente procedurale». E proprio per sbloccare queste procedure e ottenere da Roma le garanzie su tutti i finanziamenti statali per l’Expo (12,9 milioni di euro per le spese di gestione e 51 milioni per le infrastrutture solo per il 2011) Sala mercoledì incontrerà i responsabili del ministero dell’Economia e delle Infrastrutture. Intanto il cda di Expo 2015 spa ha chiuso il bilancio consuntivo per il 2010, accertando un andamento di cassa migliore rispetto a quanto messo a budget. Il disavanzo è stato di 10,4 milioni: 400 mila euro in meno delle previsioni.


Mentre oggi l’Agenzia del territorio dovrebbe dire se la proposta di accordo tra soci e proprietari privati dell’area per la cessione del diritto di superficie in cambio della possibilità di edificare dopo il 2015, sia economicamente sostenibile. A Fondazione Fiera e gruppo Cabassi sono stati chiesti 160 milioni di euro, ma le posizioni sono ancora molto distanti e anche un eventuale assenso dell’Agenzia all’operazione non sgombererebbe il campo dagli ostacoli.

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