«Ti do notizie sulle gare, poi fai il tuo lavoro sporco»

Nei verbali, le telefonate del «comitato d’affari» che gestiva le tangenti. La strategia dell’ex consigliere Ds: «Facciamo una bella sponsorizzazione»

Il pm l’ha definito un «comitato d’affari». E gli affari erano quelli per l’aggiudicazione dell’appalto delle mense che si sarebbe svolto quest’anno a Genova.
Quale era il ruolo degli assessori indagati e del braccio destro della Vincenzi, visto che nessuno aveva responsabilità nel settore? Massimiliano Morettini, il 6 agosto 2007, si confida con Claudio Casagrande: «... ti passerò due notizie sulle gare e gli appalti... di qualunque cosa, tutte quelle che raccatto te le passo così poi... fai il tuo lavoro sporco diciamo...». Morettini, già presidente Arci Liguria e stretto collaboratore di Stefano Francesca nella campagna elettorale del sindaco, viene coinvolto proprio da Francesca, che avvisa Casagrande: «...ho portato anche il compagno Morettini nel comitato a fare... il rappresentante della sinistra diciamo... che lavora».
Roberto Alessio, l’imprenditore interessato alle mense, parla di compensi a Casagrande. Inizia con cautela, visto che si tratta solo del primo contatto: «... per voi la cifra non sarà importante, per noi lo è; però diciamo che per noi può essere un punto di apertura, nel senso che ci siamo conosciuti, per incominciare a giocare, mettiamo giù il gettone che è quello di quella cifra che si era detto all'inizio e... niente, e poi naturalmente la strada è lunga e le stazioni son tante e noi non è che possiamo viaggiare in prima classe da qui alla...». Già ma come fare a pagare senza destare sospetti? Una strada potrebbe essere quella delle false consulenze, magari con uno studio sociologico copiato e adattato al settore alimentare. Oppure una sponsorizzazione sportiva. Ecco come lo spiega Casagrande a Francesca: «È meglio trovare una cosa che possa... la sforziamo non è che deve esser perfetta però la sfruttiamo lui dice insieme ed è una cosa che riguarda la cosa di quanti abitanti fan le province eeee e come votano i ragazzi uno ti dice “ma a te che c... te ne frega di sta roba!” ... però anch'io e anche mio altrimenti ti dico ricorriamo ricorre sempre l'altra cosa che se trovassi si trova una squadretta che che c'è da qualche parte con i vostri mille agganci si fa una bella una bella sponsorizzazione...».
Gli stessi indagati si rendono conto di essere «osservati», o almeno di rischiare un pedinamento. Fedrazzoni (F) e Striano (S) avevano un appuntamento fissato, ma Fedrazzoni capisce che qualcosa non va. Ecco la telefonata. «S: dimmi Claudio - F: niente, bisogna che rimandiamo - S: perchè? F: è...bisogna che rimandiamo Paolo - S: ma cosa è succecco? - F: è? - S: cosa è successo? - F: niente, poi...poi ci vediamo di persona - S: ma dimmi cosa è successo - F: e...niente, ti dico che e.e....poi rimandiamo, è una buona ragione - S: ma lui è scemo - F: è? - S: ma, per il ritardo? - F: si, no no no... S: ah, credevo... per il ritardo - F: se vuoi scendere....scendi, ma allora vengo un attimo li dal portone, perchè... -S: ma vieni su allora, dai - F: no, no, ma non è il caso neanche che venga su, poi ti spiego - S: ma e...ve...Cla, adesso dimmelo invece di dirmi così... - F: no - S: allora quale il problema? - F: niente, è che bisogna che rimandiamo - S: ma dimmi perché - F: oh belin se po...no...niente, perché... perché... mi... mi gira i coglioni adesso, vai..e...poi t....te lo faccio sapere perchè, su - S: ma chiamo Enzo, ma s'è arrabbiato lui? - F: no...ma che, siamo qua insieme, su - S: ah...c'è qualcuno che non si può...fare? - F: oh..oh...

esatto - S: e non possiamo andare da un'altra parte? - F: no! no - S: non potete venire su? da me? - F: è? - S: e perché non venite su da me? - F: e...perchè è peggio...poi te lo spiego perchè, Paolo - S: ho capito...ho capi....».

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