Mariuccia Chiantaretto
da Washington
Thomas Laquea Harrell, 31 anni, in libertà provvisoria dopo aver scontato otto dei 25 anni di carcere cui è stato condannato per traffico di stupefacenti, si è diplomato in business administration in una prigione del Texas ed è pronto a iniziare una nuova vita di uomo per bene.
Thomas, che prima di finire in prigione era noto come T Murder e «guadagnava» circa 25 mila dollari al mese, ha fondato Yum Yum Mobile Catering Service unimpresa per la distribuzione di cibi grigliati a domicilio. «Siamo in grado - spiega lex trafficante di droga - di fornire sul posto a chi organizza banchetti cibi cotti sul momento sulla brace». Allesame finale del corso Harrell ha presentato un piano dettagliato, una strategia di marketing e unanalisi sui profitti della Yum Yum compresa una proiezione dei futuri incassi, sicuramente inferiori, almeno agli inizi, ai proventi della droga, ma più sicuri perché lo terranno lontano dai guai e dal carcere.
Thomas è uno degli ex carcerati che hanno partecipato al Pep (Prison entrepreneurship program) inventato da una giovane imprenditrice che ha scelto di fare una pausa di qualche anno dal fare soldi in proprio in California per fondare col marito Stephen una business school per i carcerati.
«In realtà - spiega Catherine Rohr - il corso non cerca di creare imprenditori. Ecco quello che facciamo: tentiamo di influenzare le capacità degli allievi. Buona parte di loro sono finiti in prigione perché gestivano commerci sicuramente proficui ma sfortunatamente illeciti». «Le persone che ho incontrato in prigione - ha poi aggiunto Catherine Rohr - non hanno frequentato molto la scuola, ma sono sveglie e in grado di capire al volo la potenzialità di un affare. Sono motivate, si appassionano, sono eclettiche e simpatiche: tutte caratteristiche di un uomo daffari di successo».
Lidea di aprire il corso è nata dopo una visita che Catherine Rohr ha fatto a Charles Colon, ex collaboratore di Nixon ai tempi del Watergate, che nel 2004 ha varato un programma simile e vanta come testimonial un ex carcerato che dopo otto anni prigione ha fondato una compagnia da cui ha ricavato 1.7 milioni di dollari di incassi in soli 18 mesi.
La prigione scelta come scuola, circa 160 chilometri a nord ovest di Houston, alloggia 1200 carcerati: 150 hanno chiesto di potersi iscrivere. Il corso di quattro mesi è rigorosissimo: 350 ore di lezioni impartite da circa 100 imprenditori di successo, tutti volontari. A ogni allievo è stato accoppiato come consulente uno studente di business administration delle università A&M del Texas e di Harvard. Per potersi iscrivere i carcerati hanno dovuto rinunciare formalmente a ogni affiliazione con gang, rispondere a un questionario di 23 pagine, imparare dieci pagine di terminologia finanziaria, superare quattro test ed essere intervistati per lidoneità da una commissione di dirigenti dazienda. Circa la metà degli allievi che hanno superato gli esami non avevano mai partecipato a una cerimonia per la consegna di un diploma, e meno che mai indossato una toga.
Alle famiglie commosse presenti alla cerimonia Catherine Rohr ha detto: «I vostri figli, mariti, fidanzati, fratelli che oggi festeggiano il diploma probabilmente in passato vi hanno deluso, forse derubato, sicuramente mentito. Io oggi sono qui per assicurarvi che sono in grado di uscire di prigione e diventare membri produttivi della società». Quando è salito sul podio per ritirare il diploma Cory Seago, 27 anni, ha chiesto di poter dire due parole di ringraziamento per gli insegnanti. «Siete uomini importanti - ha affermato con le lacrime agli occhi - e avreste potuto continuare a fare soldi in proprio ma avete scelto di dedicare del tempo a gente come me, che sono già stato due volte in carcere e ho un padre che rifiuta di parlarmi o di scrivermi perché mi considera un delinquente. La possibilità che mi avete dato in un momento in cui avevo perso la fiducia in me stesso e ogni speranza nel futuro è molto di più di un diploma per cambiare vita. È la prova di un amore per il prossimo che non conoscevo».
Il corso di business dietro le sbarre di Catherine Rohr ha insegnato qualcosa anche agli uomini daffari che hanno accettato di fare da docenti. «Allinizio - ha spiegato il direttore finanziario di Trico Marine Service, Geoff Jones - non mi sentivo a mio agio. Entrare in prigione mi dava un senso di insicurezza, avevo paura degli allievi.
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