nostro inviato ad Hannover
Se il mondiale di calcio è lombelico del mondo, il tifo italiano deve ancora trovarlo e raggiungerlo. Per il momento stiamo a guardare. Per scoprire che la Germania è diventata lallegro crocevia di popoli che si mischiano e si attraversano senza recinti né steccati. Fin qui le immagini tv, su epici scontri tra eserciti di hooligans, sono ridotte a banali scaramucce tra isolati gruppetti di nazi-fans e contestatori turchi: un piattume assoluto per cineoperatori e fotografi che di solito vivono degli episodi di guerriglia urbana.
Al mondiale di Germania sopravvivono scene daltri tempi. Tifosi di Svezia e Trinidad e Tobago mischiati, gli uni al fianco degli altri, senza una sola scintilla. Eppure i calcoli fatti dagli uffici competenti sul consumo di birra, nei grandi centri come nei dintorni degli stadi, raccontano di unimpennata prevista e prevedibile, accentuata dalla temperatura estiva del fine settimana. Gli svedesi si son presentati al debutto di giallo fasciati, in 30mila. Venticinquemila gli argentini che pure sono arrivati dallaltra parte del mondo: casacca dordinanza guidati da un ultrà di fama, Diego Armando Maradona, ex moglie e figlia al fianco. Non è una questione di economia fiorente, allora. E se i Paesi africani non possono contare su un grande sostegno, di sicuro hanno ottenuto lappoggio del pubblico di casa. Laltra sera, nel centro di Düsseldorf, ristoranti e bar allaperto, con mega-schermi in funzione, hanno segnalato limprovvisa e insolita passione per la Costa dAvorio, meritevole forse di altro risultato e destino, per il calcio mostrato nel primo tempo quando Crespo ha lasciato il segno.
I numeri delle altre nazioni sono giganteschi e offrono lidea di un mondiale vissuto come una specie di grande raduno multi-etnico. Gli inglesi, tra presenze nello stadio e nelle piazze tedesche, sono diventati 65mila; 52mila le prenotazioni alberghiere dei brasiliani, 36mila i supporter in arrivo dal Messico, 25mila dagli States nonostante i rischi e gli allarmi per il terrorismo. Cento i tifosi sbarcati da Togo, tre visti ieri ad Hannover con tanto di maglietta ufficiale. Impressionante il numero «sparato» dalle agenzie sui polacchi in grado di invadere la Germania nel caso di finale: 300mila. Lesordio dei loro compatrioti (due pere dallEcuador) non è stato entusiasmante. Pericolo scampato.
Solo lItalia, stasera, rischia di presentarsi nello stadio di Hannover con un ridotto schieramento di sostenitori al seguito. Le cifre garantite dagli operatori turistici e dagli sponsor che hanno fatto incetta dei biglietti della prima partita contro il Ghana sono del 50% in meno rispetto alla dotazione iniziale.
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