da Milano
Prima su, poi giù, un giorno si rumoreggiano offerte in arrivo, il giorno dopo silenzio. Tiscali in Borsa è sulle montagne russe dal luglio dello scorso anno. E anche ieri il titolo si è messo in evidenza guadagnandosi più volte la sospensione per eccesso di rialzo fino a chiudere la seduta con un +10,9% a 2,33 euro.
Non è la prima volta che il titolo del gruppo controllato al 25% da Renato Soru, presidente della regione Sardegna, segna in Borsa vistosi strappi mentre per gli investitori è diventata unazione da cardiopalma. A muovere le quotazioni sono le scommesse per una cessione imminente. A fine marzo la società ha nominato Banca Imi e JP Morgan «per una massimizzazione del valore strategico del gruppo», si legge in una nota della società.
«Forse questa è la volta buona per la vendita», commenta un gestore. Da ieri, il processo di cessione sembrerebbe entrare nel vivo. Due fonti vicine al dossier confermano che il 5 maggio prossimo scadrà il primo termine per la presentazione delle offerte vincolanti. Ma a stemperare i toni sono altre voci vicine al gruppo: «La società non ha urgenza di vendere, ci sono anche altre soluzioni oltre la cessione». Niente fretta, ma le azioni in Borsa corrono e le voci dicono che Soru accetterà offerte solo se superiori a 3 euro per azione.
I movimenti schizofrenici del titolo hanno origini lontane, spiega un analista: «Dopo lacquisto dellinglese Pipex annunciato a luglio, Tiscali è diventato un bel bocconcino per i big del settore». La lista dei papabili interessati è lunga: per le attività italiane si parla di Vodafone, Bt (già in Italia con Albacom), Sky, Swisscom (Fastweb), mentre le attività nel Regno Unito farebbero gola a Carphone Warehouse, Virgin media, Vodafone, Bt.
«Siamo sempre stati trasparenti: non commentiamo i rumors, parleremo al mercato in maniera tempestiva quando ci saranno fatti concreti», chiariscono dal gruppo. E a vedere dai comunicati è un susseguirsi di smentite e no comment.
Ma a gettare benzina sul fuoco sono stati i fatti. Senza andare troppo lontano, lo scorso dicembre Management&Capitali, il fondo Salvaimprese guidato da Carlo De Benedetti, ha sottoscritto 60 milioni di obbligazioni convertibili Tiscali. Lobiettivo sembrava già scritto: la conversione è poi lingresso nel capitale del gruppo.
Siamo solo allinizio. Non passa un mese che Tiscali annuncia un aumento di capitale da 150 milioni a prezzo davvero «friendly» (attraente) come lo ha definito lad Tommaso Pompei, un euro per azione, mentre il titolo in Borsa ne valeva 1,54 euro.
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