Il gip Micaela Curami, dunque, ha firmato ieri la «revoca della misura coercitiva della custodia cautelare» nei confronti del medico. Nel provvedimento, Curami sottolinea che «sussistono immutati i gravi indizi di colpevolezza posti a base dellordinanza custodiale emessa a carico dellindagato», ma ritiene che «siano cessate» le esigenze cautelari e in particolare il concreto pericolo di reiterazione delle condotte contestate. Ricordando poi i passaggi della lettera in cui non solo lindagato afferma di aspettare «con serenità» il giudizio penale, ma anche di essersi autosospeso dallOrdine, il giudice non dimentica che «si tratta naturalmente di una decisione non vincolante essendo rimessa alla discrezionalità dello stesso Brega Massone». Tuttavia afferma che ne «va tenuto conto». Non bisogna dimenticare infine, scrive Curami, che Brega Massone è «ristretto in carcere da oltre 17 mesi» e che questo periodo di tempo a suo avviso ha «esplicato idonea efficacia deterrente» proprio perché il medico è «totalmente incensurato e alla sua prima esperienza detentiva».
La decisione del gip ricalca quella presa nei giorni scorsi per i due vice di Brega, scarcerati nonostante le ipotesi di omicidio volontario.
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