
C'è una nuova Anna Tatangelo in città e si può ascoltare in Inferno, grintoso brano di pop metropolitano che avvicina la pubblicazione di un nuovo disco. È come se, dopo oltre vent'anni di carriera, avesse finalmente trovato una nuova luce sotto la quale scintillare. «È come se fossi una Benjamin Button al contrario» ha detto lei e, senza dubbio, artisticamente nel tempo si è tolta di dosso un po' di polvere musicale sfidando tanti luoghi comuni. «Mi riferisco soprattutto alle critiche che ho ricevuto da certi media, come se non fossi mai all'altezza della situazione o se dovessi sempre dimostrare qualcosa a qualcuno», dice lei giustamente pensando a un periodo ormai superato. E poi aggiunge: «Commentavano il mio aspetto dicendo cose del tipo sembra più grande oppure criticavano come mi vestivo... Ricordo le critiche la prima sera a Sanremo con Bastardo, o quando ho cantato Essere una donna e si parlava più della mia frangetta che della mia esibizione».
In effetti, più che Benjamin Button, Anna Tatangelo è una sorta di pioniere delle critiche (anche social) che oggi si definirebbero «body shaming» ma nessuno fiatava. Criticare Anna Tatangelo era un «must» per tanti e solo pochi si indignavano per la violenza di certi commenti o la totale mancanza di rispetto artistico nei confronti di una cantante. Roba del passato non poi così tanto remoto, anzi sembra ieri. «Spesso poi mettevano in primo piano la mia vita sentimentale, puntando sulla differenza d'eta (con Gigi D'Alessio - ndr) , come se quello fosse il vero tema».
Oggi Anna Tatangelo è una splendida trentottenne che da un bel po' sta preparando un nuovo disco, che non usa l'autotune perché ha una bella voce e ha già fissato due eventi per celebrare questa nuova fase.
Si chiamano «Tatangeles», sono l'11 novembre alla Casa della Musica di Napoli e il 25 novembre ai Magazzini Generali di Milano. «Sanremo? E chi direbbe di no. Lì ho avuto tante soddisfazioni, ovviamente mi piacerebbe tornarci prima o poi».
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