Tornado in azione: «Raid a buon fine»

RomaNuova missione di caccia italiani armati di bombe sulla Libia. Due Tornado si sono levati in volo ieri dall’aeroporto di Trapani-Birgi, scortati da due caccia F-16. È il secondo raid dopo quello di giovedì. In mattinata il generale di brigata Rob Weighill, nel quartier generale Nato a Napoli, aveva fatto un primo bilancio delle azioni italiane. «Nell’ultima settimana l’Italia ha partecipato ad attacchi che sono andati a buon fine. Gli interventi aerei italiani hanno portato grandi benefici alle operazioni. Siamo grati all’Italia per ciò che ha fatto fin dall’inizio delle operazioni, sia con la no fly zone sia con l’embargo».
Nel frattempo prosegue l’offensiva dell’esercito di Tripoli su Misurata con gli uomini di Gheddafi che stanno intensificando i bombardamenti su una città ormai allo stremo, senz’acqua e con la rete fognaria danneggiata. «Le forze pro-Gheddafi continuano a bombardare i cittadini di Misurata, avvalendosi di artiglieria, mortai e missili di lunga gittata per colpire la città», ha detto Weighill, sottolineando che le forze di Gheddafi stanno «utilizzando le bombe a grappolo che sono vietate. Bombardare indiscriminatamente le città e i loro abitanti innocenti è illegale e moralmente sbagliato, noi continueremo a colpire i responsabili di questi attacchi». Nuovi combattimenti sono scoppiati anche nella città di Dehiba, alla frontiera tra Tunisia e Libia. Infine ha preso il via una nuova operazione umanitaria a favore della popolazione libica, promossa dalla Cooperazione allo sviluppo italiana del ministero degli Esteri con il supporto logistico e operativo del ministero della Difesa e la partecipazione della Regione Lazio. Un C-130 atterrerà a Bengasi e prenderà a bordo 25 feriti, tra cui minori, che verranno accolti per cure presso la struttura ospedaliera del San Camillo-Forlanini di Roma. Sullo sfondo continua il dibattito sull’incidenza economica dell’intervento.

«Il costo complessivo di tre mesi di missione militare in Libia, incluse le spese non ricorrenti (il costo del carburante e il trasporto del personale nelle basi) «è pari a 150 milioni di euro», puntualizza il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, e il nuovo utilizzo dei Tornado «non aggrava molto dal punto di vista economico. Quest’ultima decisione non è quindi un problema economico, ma politico».

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